“Stamattina – dichiarano Antonio Marfella e Stefano Montanari dei Medici per l’ Ambiente – abbiamo realizzato un blitz nel termovalorizzatore di Acerra. Siamo riusciti ad entrare accreditandoci come scolaresche e abbiamo avuto modo di ottenere una serie di notizie dalla società che gestisce l’ inceneritore, cioè la A2A. La prima notizia incredibile è che Acerra brucia ogni anno 600mila tonnellate di rifiuti urbani contro le 976mila dei 5 inceneritori della Lombardia ( a cui vanno aggiunta altre 500mila tonnellate annue di rifiuti speciali ). In poche parole il solo impianto di Acerra brucia più della metà dei rifiuti urbani di tutti e 5 gli inceneritori lombardi”.
“Il secondo dato assurdo – continuano i Medici per l’ Ambiente – è che i proventi di questa attività vengono trasferiti per il 60% nei comuni di Milano, Brescia, Bergamo e Varese e solo il 40% delle risorse restano in Campania. In poche parole la nostra regione finanzia con il termovalorizzatore le città del nord italia mentre paradossalmente il comune di Acerra non ha ancora avuto alcun indennizzo per aver ospitato l’ impianto”.
“Chiediamo alla Procura della Repubblica – conclude il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – di indagare sul perchè il Presidente della Provincia Cesaro ha dato rapidamente il suo assenso all’ inceneritore di Giugliano, governato tra l’ altro da un Sindaco del Pdl contrario all’ impianto, sostenendo senza riserve la delocalizzazione dell’ inceneritore di Napoli est come sostenuto dalla giunta De Magistris. Un tale atteggiamento remissivo è davvero politicamente e ambientalmente incredibile se non ipotizzando enormi interessi economici attorno alla realizzazione del termovalorizzatore in un territorio già devastato da discariche abusive”.