In sciopero della fame e della sete, perché senza stipendio da dieci mesi. E’ la singolare protesta cominciata nei giorni scorsi da tre lavoratori (sui 55 complessivi) della casa riposo “San Vincenzo”, che ospita circa 150 pazienti. Dopo i sit – in e le varie riunioni con sindacati e rappresentanti delle istituzioni, sale dunque la tensione sui Lattari. E il timore è che ai 3 lavoratori letteresi potrebbero aggiungersene altri nei prossimi giorni. “Siamo preoccupati per la situazione di grave precarietà vissu-ta nella struttura di piazza del Seminario – affermano i rappresentanti del comparto regionale Sanità della Cisl -. Gli impegni presi in settimana dai vari enti preposti sono stati disattesi e il nostro auspicio, adesso, è che la giusta rivendicazione non sfoci in atti inconsulti da parte dei lavoratori, sempre più presi dallo sconforto in quanto dallo scorso gennaio sono privati della retribuzione che lega la vivibilità delle loro famiglie e del loro futuro”. A ritardare il pagamento degli stipendi, secondo i sindacati, ci sarebbe il mancato trasferimento di fondi da parte degli enti convenzionati, in particolar modo dal comune di Napoli, i quali a loro volta non ricevono i contributi statali dagli enti sovracomunali come Provincia di Napoli e Regione Campania. E mentre la vertenza continua, si aggrava l’assistenza degli oltre 150 utenti, in particolare anziani e portatori di patologie bisognevoli di assistenza continuata, che viene comunque garantita dai dipendenti del centro. “La situazione è ormai diventata insostenibile – afferma un lavoratore residente a Castellammare – e di questo passo saremo costretti a bloccare l’attività della casa di riposo. Nel caso in cui la situazione non dovesse sbloccarsi infatti, coinvolgeremo anche altre organizzazioni sindacali e metteremo in campo nuove e ancor più incisive azioni di protesta”.
Francesco Fusco