Martedì 13 dicembre (ore 14.00), dunque, Peppe Barra ritornerà al carcere di Poggioreale per portare in scena una rilettura dell’opera originale e rinnovare le tradizioni legate al Natale. Musiche, canti e racconti per rappresentare l’incanto della venuta del verbo umanato, come viene descritto nel lunghissimo titolo barocco dell’opera seicentesca del Perrucci, e il trionfo finale del Bene sul Male con la nascita del Redentore. Tradizione e innovazione si alternano in uno spettacolo che si rinnova di continuo. La tradizione, è quella del Natale e si esplica attraverso il carico emozionale che invoca la benedizione di Dio sulla terra per la nascita del Redentore. L’innovazione è invece, prerogativa del personaggio, ormai cult, della Cantata dei Pastori, Razzullo, lo scrivano inviato in Palestina per il censimento della popolazione, dotato di un linguaggio moderno ed informale, interpretato da un’irresistibile Peppe Barra. L’attore Salvatore Esposito, invece, interpreterà l’esilarante Sarchiapone, ruolo che fu di Concetta Barra.
“E’ da tempo che la Fondazione Premio Napoli – dice il presidente Silvio Perrella – sente l’esigenza di non limitarsi al solo incontro annuale con i detenuti, che tradizionalmente si svolge nel mese del Premio Napoli, ed è per questo che a distanza di così poco tempo torniamo nel penitenziario di Poggioreale con Peppe Barra e il suo spettacolo-concerto Incanto di Natale”.
“Siamo proiettati da sempre a un programma di reinserimento dei nostri detenuti – dice il direttore del carcere di Poggioreale, Cosimo Giordano – e siamo inoltre convinti che la cultura e, in modo particolare il teatro, possano contribuire a farli sentire parte attiva della società, anche durante l’esperienza del carcere”.