E’ stato fissato per 27 Dicembre 2011 il termine ultimo per la consegna delle domande per l’assegnazione di 30 borse di studio per la disciplina della danza, destinate a ragazzi appartenenti a nuclei familiari meno abbienti, promosso dal Comune di Angri, dall’Assessorato alle politiche sociali retto dall’Avv. Annamaria Russo e dall’associazione “Evoluzione Danza Teatro”.
Per l’accettazione della domanda, si prevedono i seguenti requisiti: cittadinanza italiana, residenza nel comune di Angri, età compresa tra i 4 e i 20 anni, l’idoneità psicofisica certificata dal proprio medico di base e valore Isee (riferito all’anno 2010) non superiore ad 10.633,00 euro .
Nello specifico, le prime 10 borse di studio copriranno il 100% dei costi previsti dal corso, che ha durata di sette anni. Le restanti 20 copriranno il 50% dei costi. Il modulo per partecipare al concorso è reperibile presso l’Ufficio delle Relazioni con il Pubblico di Piazza Crocifisso e la U.O.C. Promozione Socio Culturale sita in via Cristoforo Colombo. La commissione incaricata stilerà una prima graduatoria di 50 nominativi, che poi verranno ulteriormente selezionati dopo un colloquio che ne appuri le le doti, l’idoneità e la predisposizione di ciascuno verso tale sport. “Abbiamo promosso questo concorso per offrire opportunità di studio e perfezionamento nella disciplina della danza a quei bambini e ragazzi che per problemi di ordine economico non possono realizzare questo desiderio – ha dichiarato l’Assessore Annamaria Russo – Vogliamo valorizzare il talento e le doti di quei giovani che pur essendo naturalmente inclini alla disciplina della danza non possono permettersi di frequentare una scuola ad hoc. Si tratta di una bella opportunità di studio grazie alla quale bambini e ragazzi potranno vivere e condividere un’esperienza importante di sport, gioco e divertimento, ma soprattutto di socializzazione e crescita. Ancora una volta la nostra Amministrazione è vicina ai più deboli, perché con il nostro impegno e aiuto nessuno possa sentirsi solo, emarginato dalla società e dimenticato dalle istituzioni”.
Mariano Malafronte