Si intensifica ancor di più l’attività di vigilanza sul territorio della Guardia Costiera di Torre del Greco. Difatti, nell’ambito della sorveglianza marittima sulla corretta gestione dei beni demaniali, i militari della Capitaneria di porto hanno scoperto un abuso apparentemente celato. Erano state abbandonate su un fondale marino a più di 40 metri una serie di manufatti riconducibili a gabbie galleggianti a suo tempo asservite ad attività di acquacoltura. La scoperta è avvenuta a seguito dell’affioramento in superficie di un tubo metallico, sporgente dalla superficie di circa 3 metri e saldamente bloccato sul fondo, rinvenuto a circa mezzo miglio dall’imboccatura del porto di Torre del Greco.
Il tutto ha innescato una meticolosa attività investigativa, supportata anche dal 2° Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli, che ha condotto alla sorprendente scoperta di un’ingente mole di materiale solitamente adoperato nell’attività di allevamento marittimo del pesce come corpi morti, catenarie, strutture in metallo ed altro materiale di vario genere, il tutto in completo stato di abbandono.
Gli accertamenti posti in essere dagli uomini della Capitaneria di Porto, agli ordini dal Capitano di Fregata Francesco Cimmino e coordinati sul posto dal Tenente di Vascello Gian Marco Miriello, per quanto resi particolarmente difficili a causa della profondità massima del sito, hanno stimato un’occupazione demaniale marittima abusiva di circa 2500 metri quadratied una diminuzione del battente d’acqua fino a 13 metridai 45 di partenza. Proprio quest’ultimo aspetto, che configura un reale pericolo per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia delle normali attività marittime, ha indotto la Capitaneriadi porto di Torre del Greco ad emettere e pubblicare immediatamente un Ordinanza (la n° 33/2011, consultabile sul sito istituzionale www.guardiacostiera.it/torredelgreco) di disciplina ed interdizione dell’area in questione e ad attivare tutte le previste procedure amministrative tese alla correzione temporanea della cartografia ufficiale.
I militari, tuttora impegnati nelle indagini volte a stabilire responsabilità e modalità di attuazione del grave illecito demaniale ed ambientale, hanno già proceduto ad informare la Procura della Repubblica di Torre Annunziata del fatto, ipotizzando reati che vanno dall’abusiva occupazione demaniale, all’inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione fino ad arrivare all’abbandono di rifiuti.
“Quanto diligentemente scoperto – afferma il Comandante Cimmino – è segno della costante attività di monitoraggio e di investigazione dei militari della Guardia Costiera, che ha portato ad accertare l’abusiva occupazione in questione e che si pone costantemente al servizio della collettività, per la salvaguardia della sicurezza della navigazione e la tutela dell’ecosistema marino”.