Il Gazzettino vesuviano | IGV

Il regalo di Natale: altre tonnellate di veleni nella Sari

Da una parte le «mamme vulcaniche» e i rappresentanti dei «comitati antidiscarica», oltre a un folto gruppo di cittadini boschesi, inc…ati neri per l’ulteriore dose di veleno che andrà a intossicare per chissà quanti anni le cittadine che rientrano nel perimetro di puzza e d’inquinamento di Cava Sari   e dall’altra i consiglieri comunali, della maggioranza, che tentavano di stoppare malumori e contestazioni della gente utilizzando frequenze vocali dai toni bassi e concilianti. Il tutto mentre l’opposizione attaccava chiedendo conto a Sindaco e assessori delle azioni blande e per niente incisive messe in atto contro chi, con leggi e diposizioni inappropriate, da anni sta uccidendo l’intera area a sud del Vesuvio. «Cava Sari è un reato nei confronti della popolazione boschese e vesuviana» ha tuonato Francesco Paolo Oreste, consigliere della minoranza Pd, in riposta al sindaco Langella che l’aveva accusato di essere polemico. Ovviamente, la cronaca dei fatti registra malumori e proteste dei cittadini che non si sono limitati ad ascoltare il dibattito ma spesso sono intervenuti criticando aspramente le azioni della maggioranza accusata di aver poco o niente tutelato la loro salute. «In effetti – sottolinea Oreste –   se anche l’Arpac (è l’agenzia regionale per la protezione dell’ ambiente), pare si sia finalmente decisa a denunciare qualcosa alla Procura di  Nola circa la mala gestione di Cava Sari qualcosa di pericoloso debba pur esserci. E il sindaco Langella non mi ha dato nessuna risposta su quanto intende mettere in atto per accertarsi sulla veridicità o meno della notizia e della denuncia». «Qualsiasi iter giuridico – continua il consigliere – che verta ad accertare  responsabilità penali non può vedere escluso o disinteressato una comunità che pagherà con la propria salute  il prezzo di una scelta così scellerata. Invito quindi nuovamente il Sindaco Langella, a tutela della dignità dell’ istituzione che rappresenta, a ritornare sulle sue decisioni e ad accertarsi  circa l’esistenza ed il contenuto di tale denuncia,  sostenendo eventualmente    le ragioni della comunità che rappresenta con la determinazione e  l’impegno  doverosamente connesse al ruolo svolto».

Luigi Oliva

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