Resi pubblici i dati sulla raccolta differenziata. In peggioramento la situazione di Torre Annunziata

Il tetto di 50% della raccolta differenziata, da raggiungere entro dicembre 2012 per evitare l’aumento della Tarsu è sempre più lontano. I dati trasmessi dall’Oplonti Multiservizi, dipingono un quadro chiaro e problematico della situazione: la raccolta differenziata è passata dal 35,40% di settembre e 35,89% di ottobre, al 34,71% di novembre, quindi è in calo.

Il motivo alla base di questo, è sicuramente la mancata estensione a tutta la città della modalità di raccolta porta a porta. Ad oggi, poco più della metà delle famiglie torresi possono usufruire del servizio. Per altre zone erano stati disposti dei contenitori stradali, che sono stati rimossi in quanto alcuni cittadini vi gettavano rifiuti indifferenziati. Queste zone attualmente sono rimaste quindi scoperte. La soluzione, secondo il Comune, è che gli abitanti che non possono usufruire del porta a porta si rechino al centro di raccolta sito in via Roma, unica isola ecologica creata in città, cosa ovviamente difficoltosa.

A rincarare la dose, se ce ne fosse bisogno, è Legambiente Campania, che posiziona Torre Annunziata al 274esimo posto (su 307) tra i comuni campani che praticano la raccolta differenziata. I dati sono relativi al 2010. Secondo l’associazione ambientalista, la percentuale di differenziata del comune è di appena 22,95%. Il dato è assolutamente affidabile in quanto viene comunicato dalle stesse amministrazioni attraverso il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale).

I dati resi pubblici da Legambiente sono scioccanti e dovrebbero far riflettere: considerando che Torre Annunziata conta una popolazione di 43 mila 981 abitanti e che nel 2010 sono stati sversati circa 24 milioni di chilogrammi di rifiuti, questo significa che in un anno ogni cittadino ne ha prodotti 542, 61 chili, vale a dire 1,49 chili per giorno.

Buona parte delle responsabilità riguardano la raccolta e quindi l’Amministrazione, c’è da dire però che il problema dovrebbe essere ridimensionato alla base, ossia con maggiore attenzione ai consumi. I cittadini dovrebbero autoregolamentarsi e diminuire la produzione di rifiuti, scegliendo prodotti riciclabili, evitando l’usa e getta, acquistando merce con confezioni o poco ingombranti o meglio ancora alla spina. Solo così si può sperare in un miglioramento di una situazione tragica.

Anna Bottone

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