Ieri sera, il Castello Doria di Angri è divenuto teatro di un interessante dibattito sulla libertà sessuale, gli usi, i costumi, i vizi acclarati e quelli più nascosti degli Italiani. L’occasione è stata la presentazione, nell’ambito della settima edizione di Cort’O Globo Film Festival 2011 (il Festival del Cortometraggio tra i più seguiti del circuito nazionale e tra i più gettonati dal pubblico dell’intera Regione Campania), dell’ultimo libro della nota scrittrice Melissa P., “In Italia si chiama amore”, alla sua seconda presentazione ufficiale a livello nazionale dopo Roma. Un libro che, nell’intento dell’autrice affermatasi a livello nazionale nel 2003 con il suo “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, è il tentativo di capire fino a che punto l’Italia può considerarsi un Paese sessualmente libero o quanto, invece, sia ancora vittima di tabù. È un’indagine che attraversa le città italiane, da nord a sud, raccontando le storie personali che rendono unica l’Italia. Il libro presenta una carrellata di personaggi e storie famose che raccontano un’epoca del nostro Paese, divenuto teatro di scandali e ipocrisie oltre i limiti del lecito.
Col volto da ragazzina e la determinazione di chi sa quel che vuole dalla vita, Melissa ha risposto alle domande dei numerosi presenti che hanno affollato la sala del piano terra del Castello, compiacendosi con il presidente Andrea Recussi ed i suoi collaboratori per l’interessante iniziativa, “che è la conferma di come nelle piccole città questi festival riescano a convogliare l’interesse e la partecipazione, nonché il dibattito”. Sul libro, Melissa sottolinea come “l’Italia non è un paese libero, sconta retaggi storici imposti dalla politica e dalla morale cattolica, anche se in fondo è pervasa da un finto perbenismo. Ho compiuto un viaggio per capire quanto possiamo dirci liberi, e l’ho affrontato senza pregiudizi, con l’occhio di chi osserva e riporta ciò che vede”.
Dopo la presentazione, Melissa ha accettato entusiasta di far parte della giuria tecnica deputata a scegliere i corti finalisti.