Il Gazzettino vesuviano | IGV

Castellammare, rendiconto 2010: le osservazioni del consigliere Russo

30 secondi di silenzio.

Questi trenta secondi di silenzio del mio intervento sono per onorare tre parole che in questo consiglio comunale alcuni hanno calpestato e continuano a calpestare: la parola democrazia (per la vergognosa e immotivata sospensione del forum dei giovani, per aver impedito ai revisori di entrare in aula per fare ciò che la legge prescrive – due delle tante forzature a cui purtroppo ci avete abituato), la parola rispetto (per il vile e volgare comunicato del sindaco al Senatore Di Nardo), ma soprattutto la parola dignità.

Oggi sembra che tutto abbia un prezzo, ma la mia parola, la mia firma, il mio onore, la mia dignità non ce l’hanno.

Per altri, invece, tutto ciò vale una misera delega.

Ecco nelle mani di chi siamo.

Mi rifiuto di pensare alla politica fatta così. Non siamo in palestra a mostrare i muscoli. Siamo nel luogo più alto della democrazia cittadina, che da venti mesi a questa parte disonorate e avete reso un teatri nodi quart’ordine, un mercimonio senza precedenti.

VERGOGNA

Ah… ovviamente complimenti a Lei Sindaco. Ha una precisione e una puntualità nel pagare un prezzo politico che metterebbe in imbarazzo anche uno svizzero…

E debbo anche riconoscerle una certa magnanimità, soprattutto con risorse pubbliche: alla Multiservizi c’era bisogno, oltre che di un presidente e di un direttore generale, anche del vicedirettore e di un direttore tecnico!!!

Stiamo quasi ai livelli di Finmeccanica.

Dopo questa doverosa “commemorazione” passiamo al tema di oggi.

Siamo in sessione di bilancio. Ed è bene ricordare alcune cose perché, il nostro agire è sempre regolato dalla legge.

Ebbene

Il consiglio comunale approva il rendiconto dell’esercizio entro il termine del 30 aprile dell’anno successivo tenendo motivatamente conto della relazione dell’organo di revisione

(art. 227, comma 2, del Tuel)

L’approvazione del rendiconto entro i termini di legge è “un adempimento di assoluta rilevanza nella gestione amministrativa e contabile”, per cui rientra sicuramente tra gli atti urgenti e improrogabili, tanto più che l’articolo 243 del TUEL prevede, in caso di inosservanza del termine di legge, l’assoggettamento alla condizione di ente strutturalmente deficitario che permane fino all’approvazione (circolare n. 6/2009 del Ministero dell’Interno, Dipartimento finanza locale)

La mancata approvazione del rendiconto è considerata una grave irregolarità di gestione e quindi il Revisore dei Conti è tenuto a riferire all’organo consiliare (articolo 239, comma 1, lettera “e”, del D.Lgs. 267/2000)

Il Consiglio comunale, ancora una volta sui temi di bilancio, corre seri rischi con l’approvazione dell’atto proposto senza apportare i dovuti correttivi, che purela Giuntaavrebbe già dovuto adottare sulla scorta del parere reso dal Collegio dei revisori dei conti.

L’organo consiliare, infatti, è tenuto ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata adozione delle misure proposte dall’Organo di revisione, in modo da sancire l’importanza del parere e, in generale, delle funzioni svolte dal collegio stesso. (art. 239, lett. A TUEL) RICHIAMARE NOTA PREFETTO.

Dove sono questi provvedimenti adeguatamente motivati???

Quali sono state le cause che hanno impedito al Consiglio di adottare i provvedimenti richiesti dai pareri, ovvero le motivazioni di non adozione?

Quali sono state, nel dettaglio, le cause ostative all’approvazione del rendiconto di gestione nei termini previsti?

Su queste domande gradirei risposte esaustive e convincenti.

Errori palesi ed evidenti sia di pura rendicontazione, sia di allocazione di risorse e delle poste in bilancio, sia di legittimità degli atti di accertamento dei residui, sia per quanto concerne la gestione degli allegati obbligatori, come i bilanci delle partecipate (referti inviati alla Corte dei Conti – apertura fascicolo).

Il conto consuntivo abbraccia tutta la vita amministrativa di un’organizzazione pubblica.

È un documento fondamentale dove si rende conto ai cittadini del modo in cui le risorse sono state incamerate (entrate) e spese (uscite).

Con questo documento, insomma, si dà vita a ciò che gli anglosassoni chiamano accountability, cioè il dar conto ai cittadini.

In particolare mi soffermerò su tre aspetti che ritengo di fondamentale importanza, vale a dire:

 

  1. 1.   Gestione dei residui
  2. 2.   Gestione delle aziende partecipate
  3. 3.   Rilievi dei revisori

    

1.   Gestione dei residui

L’art. 228 – comma 3 – del D. Lgs 267/2000 dispone che “prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi l’Ente locale provvede all’operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in tutto o in parte dei residui”;

Ebbene, l’operazione sicuramente minuziosa a cui si è dato vita, con una notevole assunzione di responsabilità mi dimostra, però, con grande chiarezza, che il bilancio comunale non era poi così disastrato se nel rendiconto 2010 si cancellano quasi 30 milioni di euro di residui attivi (entrate accertate ma non riscosse) e oltre 28 milioni di residui passivi (somme impegnate ma non spese/pagate).

È stata un’operazione coraggiosa, e di questo do atto all’Assessore Strianese, ma con la stessa onestà mi aspetto la verità sulle condizioni del bilancio dell’Ente perché se i conti sono disastrati, come dice il Sindaco ormai da 20 mesi, oltre ad evitare, per decenza e opportunità, di dare 180 mila euro ad un consulente per produrre il nulla, non si sarebbe potuto procedere ad una così imponente e spericolata operazione di cancellazione.

Faccio notare, infine, che vista proprio la grande responsabilità che ci si assume su quest’azione, a differenza degli anni scorsi dove ciascun dirigente accertava i residui di propria competenza, quest’anno solo 4 settori hanno adempiuto al proprio dovere.

Per gli altri settori, nonostante le note del dirigente e una diffida dell’Assessore non sono giunte note di cancellazione dei residui attivi e passivi per cui il dirigente del Settore Economico-finanziario ha proceduto – diciamo così – d’ufficio, alla cancellazione dei residui di altri settori con proprie determine.

Questo modus operandi, a mio parere, è alquanto dubbio per vari ordini di motivi:

          primo perché non è continuativo, come dovrebbe essere, ma si configura come procedura annuale spot;

          secondo perché già nell’atto di indirizzo della Giunta si fa riferimento al riaccertamento dei residui, non già come un obbligo normativo dal quale discende maggiore affidabilità del bilancio, ma solo per rientrare dal deficit strutturale in cui il comune di Castellammare si trova dal 1 gennaio 2011; effettivamente, con tale operazione il comune rientrerebbe dal deficit ma lo farebbe con un’operazione illegittima, quella della cancellazione operata da soggetto non legittimato;

          terzo perché questo modo di fare lede la responsabilità che è in capo a ciascun dirigente;

          quarto, infine, perché lede, oltre al regolamento di contabilità del comune di Castellammare di Stabia, il principio contabile n. 3 degli enti locali, il quale stabilisce che le verifiche per il mantenimento e la cancellazione dei residui attivi e passivi sono di competenza dei responsabili dei servizi cui sono attribuiti i procedimenti di gestione delle risorse e delle spese.

Si è arrivati a cancellare inspiegabilmente e senza nessuna   documentazione residui attivi relativi a:

con procedure che rischiano invece di portare l’Ente al dissesto e un contenzioso con Equitalia, la quale con propri atti sta perseguendo la finalità dell’incasso. Forse esiste agli atti una documentazione da parte di Equitalia che giustifichi le cancellazioni fatte, considerato che le iscrizioni nei relativi capitoli di entrata erano supportati da ruoli esecutivi?

Si cancella l’unico titolo possibile che legittima il credito vantato…

Questi aspetti, quindi,  rendono il rendiconto della gestione un atto INATTENDIBILE, non foss’altro per il fatto che il dato numerico dei residui, confrontando determine di riaccertamento e schema di rendiconto, non corrisponde.

 

  1. 2.   Gestione delle aziende partecipate

I bilanci 2010 sono stati approvati in profondo ritardo.

L’Amministrazione comunale nel 2010 e nel 2011 non ha esercitato il controllo analogo previsto dalla legge perché nonostante le note inviate dal responsabile del Settore Economico-finanziario si è proceduto ad assunzioni clientelari, immotivate e per di più vietate dalla legge: alla faccia della legalità!

Solo per questa ragione gli amministratori delle aziende partecipate del comune di Castellammare dovrebbero essere rimossi.

Mi chiedo perché si rinunci finanche ad avere un monitoraggio degli andamenti delle aziende partecipate non mettendo a disposizione nemmeno la situazione di periodo.

Le perdite sono sotto gli occhi di tutti, la gestione delle partecipate è veramente scellerata. Certo, non erano messe bene, ma quest’amministrazione ci si sta mettendo d’impegno ad affossarle. Le perdite che si prefiguravano e sulle quali più volte avevamo posto l’accento sono ormai consolidate e ancora non si è capito cosa intende fare il comune.

Multiservizi

Ed è inutile che proviate a mascherare i buchi di bilancio con operazioni di creatività finanziaria – mi riferisco alla voce di avviamento nel bilancio 2010 di Multiservizi che altro non è che la perdita dell’anno 2010 – e alla scandalosa nomina di un sig. Rossi che, in Commissione Bilancio ha dichiarato letteralmente di non sapere nulla e di non conoscere il bilancio della Multiservizi, apparendo, ai consiglieri, un’autentica testa di …… LEGNO.

Io mi vergognerei da morire…

Ma vedo che voi, invece, non conoscete vergogna.

Su Terme e Sint stenderei, invece, un velo pietoso.

Aspettiamo piani di rilancio dall’insediamento di quest’amministrazione che aveva annunciato grandi cose per lo stabilimento del Solaro.

E invece?

Un presidente dimissionario di cui si è persa traccia, non ha dato conto di ciò che ha prodotto nei suoi mesi di presidenza quando addirittura annunciò nuove assunzioni. Definire questa gente incompetente è poco.

Ancora, rinuncia ai canoni; assunzioni inutili e fuori legge, finanziamenti concessi per non si sa cosa.

Ma davvero pensate di poter andare avanti così?

Ignorando, anche nei documenti contabili di rendicontazione, la situazione economico-finanziaria di queste società?

  1. 3.   Rilievi dei revisori – elementi di sfavorevolezza
    1. Manca l’inventario generale dei beni dell’ente;
    2. Errori in sede di versamento del modello 770;
    3. Anticipazione di tesoreria altissima (oltre 4 milioni di euro);
    4. Errori in sede di dichiarazioni Iva e Irap;
    5. Non corrispondenza tra dati certificati con i dati dello schema di rendiconto 2010;
    6. Mancato esercizio del controllo analogo sulle aziende partecipate
    7. Mancata approvazione dei bilanci Asam (dal 2004…) aveva detto che sarebbe cambiato tutto…
    8. Canoni non riscossi;
    9. Consulenze illegittime per il mancato rispetto normativo della progressiva riduzione della percentuale di incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente;
    10. Tempi biblici di approvazione debiti fuori bilancio che causano ulteriori spese al comune per la scadenza dei termini;
    11. Discordanze conto economico/schema di rendiconto

Abbiamo difficoltà conclamate nella riscossione dei tributi.

Cosa si propone per risolvere il problema?

L’esternalizzazione della gestione e della riscossione dei tributi comunali. In pratica si rinuncia fin da adesso alla potestà accertativa in nome di un efficientamento che francamente a me non convince affatto.

Anche perché i costi per questo sevizio aumenterebbero senz’altro con l’aggio e ricadrebbero sui cittadini.

Inoltre si esternalizzano tributi che da qui all’anno prossimo scompariranno (l’Ici per l’Imu) o saranno di competenza di altri enti (la Tarsuche passa alla Provincia).

Anche in ragione di un quadro normativo in divenire credo sia opportuno affidare la riscossione, senza la gestione delle entrate, in maniera del tutto conveniente, in convenzione all’Agenzia delle Entrate. Scafati, ad esempio, sfrutta questa modalità di riscossione della Tarsu.

E può essere inserita nell’intesa anchela Tosap.

Infine perché ad oggi non è stata ancora stipulata la convenzione con la DirezioneRegionaledell’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione dei tributi erariali? Questa speciale convenzione, svincolata dall’istituzione dei consigli tributari, consente di implementare Segnalazioni, una procedura ad hoc che consente agli enti locali di segnalare alle Entrate situazioni potenzialmente evasive sul proprio territorio.

Ai comuni spetta, oggi, il 100% delle somme recuperate.

Per il nostro bilancio così in sofferenza, come per tutti gli enti locali, sarebbe un’autentica manna dal cielo.

Questa delibera di esternalizzazione fa il paio con l’affidamento ad un professionista del recupero dei crediti vantati dall’ente, riconoscendogli il 20% del recuperato.

Ma stiamo scherzando? Come fa l’ente a rinunciare alla propria potestà riscossiva?

Infine, sono 28 elementi di sfavorevolezza che i Revisori fanno a questo bilancio.

In un anno hanno protocollato poco meno di 50 verbali, di cui almeno un terzo costituenti referti al consiglio comunale per irregolarità di gestione e denunce contestuali a Corte dei conti e Procura della Repubblica. Anche statisticamente, almeno una decina saranno validi? (per me lo sono tutti)

E invece li avete ignorati puntualmente.

Mi sa che alla Corte dei conti non ci andrete cantando, come ha affermato il Sindaco qualche tempo fa, ma ci andrete piangendo. Perché le lettere di manleva non vi sollevano affatto dalle responsabilità che il vostro voto comporta.

Auguri signori!

Il consigliere comunale Salvatore Russo

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