Troppe “chiamate dirette” in Multiservizi a discapito della crescita professionale della struttura: la rappresentanza sindacale dell’azienda ha lanciato l’allarme nelle ultime ore. La scintilla che ha scatenato la protesta della Rsa è stata la nomina a vicedirettore della società che si occupa dell’igiene urbana a Castellammare di Massimo Cajati, già componente del consiglio di amministrazione delle Terme di Stabia. “Tra i due incarichi non vi è certo incompatibilità giuridica, ma appare difficile presumere che uno stesso soggetto possa essere competente, da un lato, nella gestione di uno stabilimento termale e, dall’altro, nella direzione di un’impresa di igiene urbana. E’ del tutto evidente come il minimo comune denominatore tra le due nomine non debba essere ricercato nella professionalità, ma nella pura e semplice appartenenza alla maggioranza che governa la città. Le società pubbliche stabiesi, nonostante tutto, continuano a rappresentare uno sportello di collocamento che il governante di turno impiega a suo piacere per assicurare una retribuzione ad una persona amica, per sdebitarsi del supporto ricevuto o per garantire voti alla propria maggioranza. Rispetto al passato, peraltro, si registra una novità: vengono create posizioni lavorative al solo fine di assicurare la collocazione di alcuni soggetti, anche se, come nel caso del vicedirettore generale, non ve ne è alcun bisogno. Nell’ultimo periodo, in Multiservizi siè assistito ad un vero e proprio sviluppo di collaborazioni a progetto, di consulenti, di soggetti senza titolo, ma comunque incaricati di svolgere determinate attività. Il tutto a ‘chiamata diretta’ e senza che ciò abbia contribuito, minimamente, ad una crescita professionale della struttura. Affidare una gestione a soggetti incompetenti e privi di esperienza – hanno spiegato i sindacati – determina un danno per l’azienda sia per l’ingiustificata retribuzione che per le conseguenze derivanti da una conduzione senza competenze. In tal senso la mancanza del piano industriale, che Multiservizi si era impegnata a presentare entro novembre, rappresenta un esempio di questa grottesca situazione. Da quale cilindro uscirà il piano industriale? Forse è stato conferito un ulteriore incarico? Ad un altro amico? La verità è che la Multiservizi, indipendentemente dalle dichiarazioni sui presunti risultati ottenuti con abili ingegnerie contabili, è prossima al dissesto economico, organizzativo e finanziario. Non esiste alcuna forma di programmazione, di budgettizzazione, di controllo, ma solo tanta, troppa, incredibile improvvisazione”. Polemiche anche per il progetto “Castellammarerifiutizero” presentato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale: “Nessuno di Multiservizi ha avuto l’onestà culturale per segnalare che per un simile progetto c’è la necessità di rilevanti investimenti attualmente incompatibili con il bilancio del Comune o della stessa azienda. Basta pensare alla pavimentazione in cemento industriale, al trattamento delle ‘acque di prima pioggia’, al sistema antincendio, alla verifica sulla presenza di amianto in parte degli edifici, ecc. La Multiservizi, per tutti questi motivi, ha l’assoluta necessità di dotarsi di professionalità adeguate, non potendo più rappresentare l’acquario nel quale il governante di turno ospita i propri pesci. La Rsa non intende promuovere una campagna moralizzatrice sulle nomine amicali, sdebitanti o premianti, ma deve e vuole difendere i posti di lavoro della Multiservizi prima che questo scellerato sistema conduca alla chiusura della stessa. Poco più di diciotto mesi fa, siamo stati bombardati da dichiarazioni della politica rivolte ad affermare la necessità di promuovere la fusione con l’Asm per garantire un futuro ai lavoratori della Multiservizi. Ma evidentemente i soggetti ai quali si intendeva garantire un futuro lavorativo non erano i dipendenti della Multiservizi, ma i collaboratori a progetto, i consulenti, il vicedirettore generale, che la classe governante intendeva assumere e nominare. Anche se ciò avrebbe comportato, come ha comportato, il reale rischio della perdita del posto di lavoro degli altri. Per questi motivi, la Rsa per l’ennesima volta, chiede l’immediato ripristino dell’organico della Multiservizi e l’allontanamento dei ‘nani e ballerine’, non essendo più disposta a tollerare l’attuale situazione. Si cerchino, in modo trasparente, sul mercato le necessarie professionalità che effettivamente servono per rilanciare la Multiservizi, si provveda con assunzioni pubbliche alla copertura dei posti occupati dai collaboratori a progetto assunti per chiamata diretta. In altre parole, si faccia ‘azienda’ e non clientele”.