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Pomigliano d’Arco sulle ali della legalità

Questa che si è conclusa è una delle tante manifestazioni che si stanno realizzando in questi anni e che si spera potranno continuare a realizzarsi grazie ai fondi della Comunità Europea e alla professionalità dei docenti impegnati a realizzare progetti a vario titolo nelle ore extracurriculari in realtà scolastiche a rischio.
 Un grazie è andato dunque a loro e al vero promotore del progetto nella figura del preside dell’istituto Raffaele Del Prete lodato in particolar modo da un collaboratore d’eccezione, l’artista e musicista Maurizio Capone leader del gruppo Bungt e Bangt noto per le esibizioni con strumenti poveri e realizzati con materiale di recupero. La loro collaborazione proficua è stata paragonata ad un virus per il modo in cui ha contagiato i ragazzi insegnando loro il valore dell’arte della legalità prima ancora di quella musicale.
Il musicista si è esibito con un gruppo di ragazzi di Sant’Antimo, protagonisti di un ulteriore progetto di laboratorio permanente di musica e ora conosciuti come i Bum Bum track e già partecipanti a numerose manifestazioni negli anni scorsi. Importante sottolineare l’approccio agli strumenti proposto dagli insegnati partendo dalla realizzazione degli stessi fino alla produzione delle canzoni vere e proprie, puntando ad un contatto ancor più diretto e naturale con la musica che si può fare anche con poco. Ora si prospetta un passaggio di testimone per la realizzazione in zona del medesimo laboratorio cui va ad aggiungersi quello teatrale.
Ha aperto la serata l’esecuzione dell’inno di Mameli realizzato con voci a cappella degli scolari pomiglianesi e il suono degli jambè dei ragazzi di Sant’Antimo seguito dall’interessante esibizione dei ragazzi africani che la comunità di Pomigliano ospita da mesi. La loro trasposizione rap, pur non in programma ha sorpreso per la capacità di conquistare la platea tutta.
Presenti in sala il Sindaco Lello Russo, il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano e il giudice D’Onofrio, entrambe pomiglianesi e soprattutto esempi di chi partendo da questa terra riesce a fare grandi cose per gli altri.
Gli ospiti tutti hanno ringraziato il popolo della scuola e con forza quella pubblica al grido di “più scuola e meno mafia” a sottolineare ancora una volta quanto la criminalità abbia paura proprio della diffusione della cultura attraverso le istituzioni scolastiche. Sia per Sodano che per Russo, infatti, a nulla contino i colori politici di fronte alla capacità umana di servire il popolo degli elettori e dei giovani nelle cui mani lasceremo il paese. Per tanto, come sottolineato dal vicesindaco, è dovere di chi ha l’onore e la fortuna di essere stato scelto per amministrare la città di spendere bene i soldi pubblici e i progetti Pon dimostrano che ciò è possibile contribuendo a far tornare nei giovani la fiducia nello Stato.
Molto si sta facendo ma ancora tanto è possibile grazie all’operato delle scuole che va più che mai difeso quale garanzia del diritto allo studio e strumento di sottrazione dei minori dalle insidie della criminalità in territori tormentati come i nostri
Stella Porricelli
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