Inceneritore Napoli Est: si riapre la partita

Quando tutto sembrava essersi concluso, ecco l’ennesimo colpo a sorpresa: sul sito ufficiale del Commissario per la costruzione dell’impianto (http://www.tmvnapoli.eu), si rende nota la documentazione utile per presentare nuove offerte per la costruzione dell’inceneritore. Il nuovo termine è fissato al 30/12/2011.
Il commissario ad acta Carotenuto ha ritenuto di riaprire la gara già chiusa, piuttosto che avviare una trattativa con A2A, unica a presentare una manifestazione d’interesse per la costruzione dell’impianto, anche se dopo il termine massimo. Il nuovo bando segue la modalità del “Dialogo competitivo”, ovvero di una procedura che prevede un limite al numero di operatori invitati a presentare offerte: è improbabile che il Commissario escluda proprio l’A2A, unica ad aver manifestato interesse nella costruzione dell’impianto. Spiega Carotenuto:  “È mio dovere concludere la proceduta avviata, quella presentata da A2A non era una offerta regolare”.  Carotenuto ha più volte spiegato alla stampa di aver interpellato l’avvocatura dello Stato: “Mi ha indicato la procedura da seguire per affidare la realizzazione e la gestione del termovalorizzatore. L’unica area realmente disponibile è Napoli est, come da accordo sottoscritto”.
In ogni caso la situazione non era per niente chiara, neanche dopo la vittoria cantata da Sodano e de Magistris. Il governatore Caldoro si era soffermato sulla possibilità di avviare una trattativa privata per la costruzione dell’impianto, trattandosi di costruzione in “project financing”, quindi con fondi privati, eventualità prevista quindi dalla legge. Pochi giorni dopo e arriva la precisazione della Commissione Europea che, tramite le parole del Capo Unità della Commissione Ambiente Ion Codescu,  smentisce le dichiarazioni di Caldoro: “Osservo che, – riferisce Codescu – poiché le competenti autorità campane non hanno ancora adottato il piano di gestione dei rifiuti, il relativo progetto è suscettibile di essere modificato”.
La domanda più grande e irrisolta, finora, è: dove si farà l’impianto? L’accordo firmato nel 2008 da Comune, Provincia e Regione su Napoli Est è ancora valido, ma, l`ipotesi  Giugliano sarebbe possibile in quanto si smaltirebbero anche le ecoballe parcheggiate tra Taverna del Re e Villa Litemo, utilizzando le facilitazioni connesse al Cip 6. Non si esclude però di individuare inedite localizzazioni. Tutto sembra quindi perfettamente studiato per poter presentare alla Commissione europea almeno una gara in corso per “la data di non ritorno” del 15 gennaio, quando scadrà anche la proroga richiesta dall’Italia per documentare la strategia risolutiva della questione rifiuti.
Il sindaco de Magistris annuncia battaglia serrata: “L’inceneritore non si fa. Noi siamo esponenti delle istituzioni ed è stato preso un accordo, abbiamo partecipato a un incontro, le altre sono chiacchiere. L’unica cosa certa è che a Napoli non si farà” . E’ intervenuto anche Giovanni Pianese, sindaco di Giugliano: “C’è una gara con termini precisi. Il luogo per la costruzione è Napoli est, non certo Giugliano. Nel bando c’è Napoli est e soltanto il termine del bando si dovrebbe pensare ad un’eventuale delocalizzazione” – e attacca il sindaco napoletano: “Quella di De Magistris è una turbativa d’asta, perché a causa del suo no la gara è andata deserta”.
Mario De Angelis
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