Stabilimento allo sbando e salvaguardia dei livelli occupazionali: sono solo alcune delle motivazioni per le quali i lavoratori delle Terme di Stabia hanno deciso di scendere nuovamente in strada annunciando un corteo di protesta previsto per domattina. I dipendenti, che nei giorni scorsi avevano dichiarato di voler trascorrere il Natale all’interno dell’azienda, sono attualmente in cassa integrazione e non hanno ancora percepito lo stipendio di dicembre. La manifestazione è stata ufficializzata ieri attraverso una nota sottoscritta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, inoltrata al Comune di Castellammare, ai vertici delle Terme e alle forze dell’ordine. «Abbiamo molte perplessità – ha spiegato Filippo Criscuolo della Filcams-Cgil – su quanto ci è stato relazionato a Napoli dal membro del cda Francescopaolo Ventriglia lo scorso 13 dicembre. Prima delle festività natalizia ci avevano promesso un acconto sullo stipendio il cui saldo, in aggiunta ad una mensilità di ticket mensa, dovrebbe arrivare entro il 31 dicembre». Il tempo corre, e il clima in viale delle Terme è sempre più teso. La protesta di domani, che partirà alle 10 circa dal piazzale antistante lo stabilimento per terminare nei pressi di Palazzo Farnese, è quindi dovuta al mancato arrivo degli stipendi e al nuovo slittamento della manovra di ricapitalizzazione (fissata al 28 dicembre) che dovrebbe mettere al sicuro le Terme dal fallimento (la perdita d’esercizio nel 2011 si aggira intorno ai 3.400.000 euro), ma non solo. Le organizzazioni sindacali hanno messo sotto accusa anche il provvedimento riguardante la cassa integrazione, distribuita «in maniera non uniforme». Bisogna ricordare, infatti, che la crisi economica che ha investito in pieno le Terme ha costretto la dirigenza ad intervenire sulla manodopera facendo scattare la cassa integrazione per 112 lavoratori a tempo indeterminato. «Se a gennaio dovremo firmare la proroga della cig per altri tre mesi – ha detto Criscuolo – abbiamo bisogno di garanzie e di prospettive. La situazione attuale, però, ci dice che mancano i piani di rilancio e di rientro degli stipendi e addirittura manca un rappresentante legale della società dopo le dimissioni dell’ex presidente del cda Lino Dello Ioio». Preoccupazione anche per le sorti degli stagionali: le intenzioni della dirigenza sarebbero di tagliare i costi del lavoro non riconfermando questa tipologia di lavoratori. L’unica prospettiva di rilancio al momento è affidata a Sint, la società che detiene il patrimonio immobiliare di Terme. Durante il consiglio comunale del 17 dicembre, infatti, è stato approvato il finanziamento di 300mila euro richiesto da Sint, amministrata da Norberto Salza: i fondi serviranno per il completamento delle nuove piscine termali. A causa degli attuali stravolgimenti del Governo nazionale, invece, è in fase di stallo il ruolo nel rilancio di Terme dell’agenzia governativa «Invitalia», che lo scorso ottobre ha firmato un protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale stabiese.