Federcontribuenti ad Equitalia: “Amorale perseguire malati oncologici”

La Federcontribuenti è stata raggiunta dalla richiesta di aiuto della  signora Annamaria Berardi di Pescara. La signora è  in lotta contro due gravi forme di tumore, uno midollare e uno osseo e  contro Equitalia che gli intima il pagamento a 20 giorni di circa 14 mila euro, altrimenti, gli  prende l’auto e poi tutto il resto, casa compresa.

La signora Berardi era, prima che la malattia le rendesse impossibile  lavorare, un informatore medico, laureata in  informazione scientifica ed è stata  impiegata in due case farmaceutiche.

La prima azienda non l’assume con contratto di chimico come Legge vorrebbe, ma, le fa  aprire una partita Iva, inquadrandola come libera professionista a provvigioni; ecco cosa subiscono i nostri  ricercatori  italiani. Quando hai una partita Iva devi pagare le tasse e se chi dovrebbe pagarti lo stipendio non te lo paga, come nel caso della signora, tu non puoi pagarle  e diventi debitore.   Il 4 luglio del 2004, considerato che la casa farmaceutica continuava a non  pagarle gli stipendi arretrati, che ammontano a circa 8 mila euro, si licenzia, perdendo stipendi e liquidazione, così dice la Legge. Vorrebbe avviare una procedura legale contro questa azienda, ma, dopo poco, scopre il primo tumore. Nel 2007  viene assunta in un’altra casa farmaceutica a Trento e con scadenza annuale. Troppo debole, soprattutto a causa dei 26 cicli di chemioterapia a cui è costretta, comincia a stare in casa e la seconda azienda gli dice che resterà  con il minimo salario.   Non basta, scopre una macchiolina ad un braccio e si fida delle cure di una clinica convenzionata con la Regione Abruzzo che  sbaglia la cura e tre operazioni; dalla macchiolina si arriva all’amputazione dell’arto avvenuto al  Rizzoli di Bologna e rischiando di perdere la vita con 6 sacche di sangue nelle lunghissime 15 ore di intervento. Equitalia tutto questo lo sa, ha tutta la documentazione medica, eppure non gli basta ed esige, esige,  e gli intima pignoramenti e fermi amministrativi. La signora Berardi è sola e vive con la sola pensione di invalidità con i suoi anziani genitori. Dovrà rioperarsi a giorni, ha chiesto alla sua banca di sospendere il mutuo, come legge prevede, per ovvi problemi economici. Per prima cosa Federcontribuenti farà fare una perizia sulle cartelle esattoriali e avvierà tutti i processi politici e legali necessari per dare alla signora, quanto meno, un minimo di serenità e la doverosa possibilità di curarsi senza subire anche le minacce di Equitalia. «Chissà se Equitalia riterrà opportuno sospendere e prescrivere la situazione debitoria della signora, chissà quando il governo deciderà che è arrivato il momento di intervenire chiaramente e fermamente contro Equitalia. Chissà quando metteremo mano alle riforme». Perseguire in questa maniera i cittadini italiani è un reato oltre che una infinita vergogna. Non c’è dubbio che se si mettessero i contribuenti nella posizione di vivere del proprio lavoro con stipendi ed imposte giuste, questi pagherebbero senza fiatare. Invece spesso si evade perchè costretti, perchè altrimenti non si mangia o non ci si può curare.

Altro problema che fa notare la Federcontribuenti sul caso. La Regione Abruzzo non starebbe pagando i centri nei quali la signora Berardi va a controllo e a farsi curare, rischia di vedersi chiusa la possibilità di usufruire della sanità pubblica.

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