Napoli, metrò collinare: 35 anni di attese e di speranze

“Se Napoli sprofonda nella classifica per la qualità della vita lo si deve anche alle tante opere pubbliche incompiute che si trascinano da lustri – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Spicca tra queste un’opera fondamentale per il trasporto pubblico e per la soluzione dei problemi legati alla viabilità, che affliggono il capoluogo partenopeo. Difatti era il 22 dicembre 1976, un mercoledì, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana. Giovedì prossimo decorrerà il 35esimo anniversario da quella data ed ancora il sogno di vedere la metropolitana completa non si è realizzato”.

“Un  progetto – ricorda Capodanno – che nel 1963 fu redatto dall’Ente Autonomo Volturno e regalato all’amministrazione comunale per la costruzione della quinta funicolare che doveva collegare piazza Medaglie d’Oro con il rione Sanità”.

“C’è voluta più di una generazione  perché il collegamento con almeno una parte delle stazioni fosse completato – prosegue Capodanno -. Al momento i cantieri in corso da diversi anni, infatti, dovrebbero consentire di arrivare fino a piazza Garibaldi. Successivamente verrà aperto l’ultimo tratto per completare l’intero percorso con una sorta di “circe line” passando sotto il Centro Direzionale. Il tutto pero non prima del 2012, ma il condizionale, visti i precedenti, è d’obbligo. Se tutto va bene, ma nutriamo forti dubbi, alla fine ci saranno voluti oltre sette lustri per realizzare questo importante mezzo di trasporto su ferro”.

“Se in Campania si riprendesse ad operare con efficienza ci sarebbe tanto da fare recuperando i ritardi accumulati in materia di trasporto pubblico su ferro, risolvendo una volta e per sempre gli annosi problemi del traffico veicolare e dell’inquinamento ambientale che anche in questi giorni, che precedono le festività natalizie, stanno riproponendo nel capoluogo partenopeo i problemi di sempre – continua Capodanno -. Inoltre andrebbe recuperata la proposta già formalizzata tempo addietro d’intitolare il metrò collinare, al suo ideatore, a colui che agli inizi degli anni ’70, in posizione quasi isolata, si batte per dare impulso a quest’opera attingendo agli appositi finanziamenti della legge 1042 del 1969”.

“Nelle polemiche che caratterizzano all’epoca lo scontro tra i due partiti di maggioranza, democristiani e socialisti – puntualizza Capodanno – l’opera dell’allora assessore comunale ai trasporti Luigi Buccico fu fondamentale per portare avanti il progetto di una metropolitana per collegare l’area collinare con il centro cittadino.  Solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, avvenuta il 31 marzo 1972, del piano regolatore generale di Napoli nel quale era compreso il piano dei trasporti, voluto proprio da Buccico, nel quale piano la collinare veniva considerata prioritaria, fu possibile sbloccare il finanziamento di 42 miliardi stanziati appunto con la legge 1042”.

“Se oggi Napoli, a distanza purtroppo di tanti, troppi anni, si sta dotando di un sistema moderno di metropolitana che, sebbene ancora incompleto, viene elogiato da diversi paesi europei e mondiali, il merito va principalmente a Luigi Buccico che ebbe la lungimiranza, sin dagli anni ’70, appunto, di comprendere l’importanza, per la soluzione dei problemi del traffico napoletano, di un sistema integrato di trasporto su ferro – conclude Capodanno -. A lui, a giusta ragione, deve essere intitolata quella che oggi viene denominata semplicemente “linea 1 della metropolitana”.

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