Nola, la storia ferma a Polvica in nome dell’eroe “Mario Fiore”

Polvica vive un nuovo momento da immortalare, in due eventi concatenati, attinenti, con lo stesso comun denominatore: l’eroe di guerra “Mario Fiore”, medaglia d’oro al valore a cui la scuola intitola il premio specifico da trentanove anni. Ed ancora l’inaugurazione della strada adiacente l’istituto, da parte del neo vicesindaco del comune di Nola, Enzo De Lucia che porta il nome dell’illustre prode. Il tutto avviene nel ricordo di chi non c’è più e nella prospettiva di chi opera attivamente per tenere alto il fibrillante sussulto socio culturale che sta vivendo la cittadina a nord di Nola nell’ultimo decennio. E’ stupefacente constatare come ognuno faccia la propria parte. E, soprattutto come la faccia bene. Autorità Politiche Locali, Scuola, Associazioni … e tanti ‘volontari’ si danno il braccetto in perfetta sintonia. Ed i risultati sono innegabili!

Ultimo esempio, come dicevamo, la manifestazione in grande stile del 19 dicembre scorso, quando l’istituto di zona, “Bruno/Fiore” ha vissuto, indubbiamente, il momento più importante ed atteso dell’intero anno accademico. Il “Premio Mario Fiore”, appunto, che consiste nell’assegnare un contributo a studenti meritevoli che hanno conseguito nell’anno precedente la ‘licenza media’. Vincitrici due leggiadre signorine: Petronilla De Luca e Pasqualina Capasso. A loro è stato consegnato l’attestato e la somma messa a disposizione di anno in anno dalla sorella dell’eroe falcidiato durante la prima guerra mondiale dai colpi di una mitragliatrice austriaca … dalle mani delle reggenze che hanno fatto la storia della sede scolastica di Polvica. Parliamo dell’ex preside Antonio Mucerino, ora in pensione, del dirigente scolastico Mario Podda, attualmente alla “Mameli” dell’altra frazione bruniana, Piazzolla e dell’attuale numero uno della “Bruno/Fiore”, Tommaso Lucio Arpaia.

Particolarmente significativa e simpatica è da considerarsi la presenza di una dei due vincitori della prima edizione, Rosa Maria De Luca, la quale, nel ricordare che insieme a lei fu premiato anche Vincenzo Bernardo, adesso valido finanziere, mostrava la conservata ‘cinquemila lire’ dell’epoca, consistente nella metà della somma conferita loro. Ricordiamo, altresì, che qualche anno dopo, ad essere prescelto fu il fratello di Maria Rosa, il compianto Antonio, che nella comunità di Polvica ha rivestito la carica di presidente di circoscrizione ed al comune di Nola le mansioni di Assessore ai Lavori Pubblici. Nell’occasione è stata ricordata da più parti la sua figura di capace amministratore, con parole semplici e con la schiettezza di chi ha avuta la possibilità di lavorarci insieme. Diversamente non si poteva, perché la ferita della sua prematura scomparsa è ancora aperta e stenta a sanarsi. Presenti il vicesindaco dell’amministrazione comunale di Nola, Enzo De Lucia, la rappresentante dell’Unicef, d.ssa Dini Ciacci, la nipote dell’eroe medaglia d’oro al valore, donna Luciana, il rappresentante d’istituto Stefano De Rosa con l’assidua collaboratrice per le problematiche scolastiche in loco, Caterina Campagnuolo … che si sono visti passare il ‘testimone’ dall’inesauribile responsabile di sede, prof. Vincenzo Barbato e dalla prof.ssa Regina Galasso, autentici vulcani di iniziative promosse e realizzate insieme all’intero corpo docente della sede periferica.

 E proprio il vicesindaco di fresca nomina, residente nella frazione di Polvica, ha inteso abbinare questa lodevole iniziativa di cui si fregia la scuola, all’inaugurazione della strada adiacente che, nella recente toponomastica, è stato fortemente voluto intitolarla proprio a Mario Fiore. Il ‘taglio del nastro’ è avvenuto alla presenza degli organi scolastici e di tanta gente, che insieme hanno avuto la fortuna di suggellare con la loro presenza e col loro fragoroso battimani quella che può considerarsi il ‘battesimo ufficiale’ delle competenze istituzionali del vicesindaco Enzo De Lucia.

“L’evento celebrato stasera è semplicemente il primo passo per rendere importante questa strada e dare merito e sostegno a chi, dentro queste mura opera per il bene comune e per l’educazione e la cultura dei nostri figli”, ci ha tenuto poi a precisare il De Lucia, – che si fregia anche della carica di Assessore con delega ai Lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica, nonché Delegato per Polvica – una volta accomodatosi al tavolo delle Autorità per i convenevoli relativi all’assegnazione del premio. “Anzi, – ha aggiunto – prometto che questa via, che al momento non ha sbocchi oltre l’edificio scolastico, sarà ampliata ed estesa fino al centro urbano di Polvica, per consentire all’utenza scolastica cittadina, di poter avere una possibilità in più di raggiungere il plesso coi loro mezzi”. Riferendosi poi allo specifico del premio, ci ha tenuto a sottolineare la sua stima e la sua fiducia negli organi scolastici, da politico disponibile a fare ogni sforzo per consentire alla scuola di migliorare, sia strutturalmente che supportando le pregevoli iniziative, ma anche da genitore. Non dimenticando certo di salutare con affetto sia la rappresentante dell’Unicef, d.ssa Dini Ciacci, sia la nipote dell’eroe in questione, Luciana Fiore, distribuendo una manciata di meritati consensi a tutti coloro che si sono adoperati per far si che l’istituto di Polvica viva sempre momenti di intensa attività culturale che sfocia spesso e volentieri in manifestazioni così coinvolgenti.

E proprio l’erede dell’eroe Mario ha ricordato alcuni significativi, semplici particolari della sua giovinezza, rammaricandosi di essere stata, all’epoca, troppo piccola per memorizzare bene episodi di uno zio troppo lontano, perché preso dagli impegni di guerra. “Ma – ha aggiunto riferendosi all’esibizione dell’inno dedicato al Fiore da parte dell’orchestra di fiati della scuola diretta dal prof. Antonio Albano – delle innumerevoli volte che ho sentito questo inno, devo dire che stasera è stato tutto più commovente”. Bravi, appunto, il prof. Albano e i suoi allievi, che si sono fatti apprezzare con un lungo applauso anche nell’esecuzione finale dell’Inno di Mameli … prima solo suonato e poi cantato insieme a tutti coloro che sono intervenuti nella sala strapiena.

La rappresentante dell’Unicef, Dini Ciacci, ha lasciato la propria testimonianza relativa all’impegno del prezioso Ente che lei rappresentava in questa sede. “La nostra crisi – ha detto accoratamente – è poca cosa a confronto di quanto succede in certi posti del mondo dove ogni giorno interi popoli lottano per la sopravvivenza e combattono la fame, non riuscendo sempre a farcela. L’Unicef, che io mi onoro di rappresentare, fa si che vi siano aiuti umanitari a favore delle popolazioni bisognose, provando a scuotere le coscienze in modo che ognuno possa dare anche il più piccolo contributo per affrontare e debellare, almeno parzialmente, le brutture della terra. Apprezzo, inoltre l’iniziativa dei rappresentanti di questo istituto di aver concretizzato il progetto “Verso una Scuola Amica dell’Unicef” che ci porterà ad una stretta collaborazione”.

 A precisare il concetto la prof. Regina Galasso: “Il motto della scuola – esordisce la vulcanica insegnante – è quello di far fiorire la civiltà inteso come impegno sociale e civile da tradurre in gesti concreti e con la collaborazione attiva di tutte le parti. Nella fattispecie intendo Unicef, Autorità, Scuola, Stampa intesa, quest’ultima, come mezzo di visibilità per propagare il messaggio. Ma questo non è possibile avvenga se non vi sono quei piccoli/grandi mecenati che col proprio contributo fanno si che questi eventi siano possibili. A tal proposito voglio ringraziare il nostro vicesindaco Enzo De Lucia, che si è accollato le spese per la stampa del nostro giornalino d’Istituto “Il Tagete”, che per mancanza di fondi era sospeso da circa due anni”. La Regina, di concerto con il responsabile di sede, il prof. Vincenzo Barbato, ha voluto ringraziare, poi, gli illustri ed autorevoli intervenuti, a nome di tutto il corpo docente, sottolineando l’eccezionalità del premio, quest’anno avvenuto in versione invernale, anziché a fine anno scolastico.

 Molto apprezzate nel corso della serata le reminiscenze estratte a cura del prof. Antonio Mucerino dal ‘diario dal fronte’ del Mario Fiore. Preziosi cimeli di vita vissuta giornalmente sprezzante del pericolo e nel rimarcare continuamente l’odio per il nemico austriaco, il cui frequente lancio di bombe provocava morti e feriti tra soldati ma anche tra gente inerme. Ma anche pagine della cruda realtà raccontata in modo ironica, quasi umoristica. Una ricerca dello studioso sciscianese che ha consentito di saperne di più sull’uomo/eroe posto alla nostra attenzione.

Il preside della ‘Mameli’ di Piazzolla, ex di Polvica, Mario Podda, ci ha tenuto a sottolineare l’importanza della memoria storica, significando che i gloriosi gesti dei nostri predecessori degni di lode ed ammirazione, devono consentire alla società civile di migliorarsi ai loro esempi. “Lasciare nell’oblio le giovani generazioni – aggiunge – sarebbe una grossa mancanza per noi operatori scolastici che dobbiamo dare esempi agli studenti di oggi e prepararli all’ingresso nella società da uomini del domani. Ne siamo consapevoli e per questo più che un lavoro consideriamo il nostro compito una missione”.

 Ben dentro il tema ampiamente discusso Stefano De Rosa, il quale, oltre che a riconoscere la validità del discorso socio educativo della scuola che si fregia di rappresentare da presidente d’istituto, da buon soldato – caporal maggiore dell’esercito – pone l’attenzione sul fatto che anche oggi tanti nostri militari perdono la vita in missioni dichiarate ‘di pace’, ma che nel pratico – dico io – non lo sono perché ci costano troppe lacrime e dolore. Sottolinea, poi, come una piccola comunità come Polvica sia in grado di mettere in pratiche tante cose pregevoli. E di questo rende merito agli organi scolastici ma soprattutto al neo vicesindaco Enzo De Lucia che non lascia niente di intentato per migliorare sempre le sorti del paese.

 A chiudere il ‘padrone di casa’ che ogni volta si trova a tessere elogi a questo braccio così forte ed attivo della sua dirigenza: Tommaso Lucio Arpaia, che con voce tenorile raccoglie ed elargisce consensi dando a ciascuno i propri meriti. Informa che la sua carriera di ‘preside’ è iniziata proprio dalle parti dove operava Mario Fiore, e che quindi si sente maggiormente coinvolto in questo contesto. Dopo i ringraziamenti di rito, si licenzia con la fatidica frase che contraddistingue il lato modesto della sua personalità: “ Io vengo qui, apprendo e gioisco a tante cose positive. E’ motivo di orgoglio e di piacere essere a capo di questo istituto che mi sta dando soddisfazioni enormi. Non mi resta che dire: continuate sempre così!!!”. E noi ricordiamo il suo proverbiale “Me ne torno carico di meraviglie”, espressione più volte richiamata nelle precedenti iniziative, scolastiche e non.

39a edizione di un premio importante, quindi, impreziosita dall’evento inaugurazione da parte del vicesindaco Enzo De Lucia, che cittadinanza ed autorità intervenute ricorderanno come momento di storia patria da recapitare ai posteri. A loro l’ardua sentenza!!!

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