Dopo le dure proteste dei genitori dell’ istituto ‘De Sanctis’ di Portici contro l’installazione di un ripetitore di telefonia mobile a pochi metri dalla scuola elementare, scoppia la rivolta anche nel comune che diede i natali a Massimo Troisi. Anche qui a far discutere sarebbe un’ autorizzazione, rilasciata dal settore Infrastrutture e pianificazione del territorio il 2 novembre scorso, per l’installazione di alcune apparecchiature di ricetrasmissione per la telefonia Vodafone in via Figliuola a pochi passi da un altro plesso scolastico, la ‘De Filippo’. Da qui la denuncia del Movimento 5 Stelle di San Giorgio a Cremano che, rifacendosi all’art. 32 della Costituzione per la tutela dell’integrità fisica e psichica contro ogni minaccia dall’ ambiente esterno, nutre seri dubbi sulla sicurezza dell’impianto. Tra le possibili minacce rientra di certo l’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, la cui materia è disciplinata in Italia, dalla L.q. 36/2001 ,e dal D.P.C.M. 2003. In particolare, l’ art.3 del D.P.C.M stabilisce dei limiti di esposizione e valori di attenzione che devono essere, <<nelle aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine>>, tra 3 e 10 microTesla. E’ per questo che i rappresentanti del movimento di Beppe Grillo si pongono lecite domande: “In primo luogo l’art 87 del Codice delle Comunicazioni, precisa come <<l’ istanza debba essere opportunamente pubblicizzata dal Comune, affinché tutti gli interessati, cittadini e associazioni ambientali possano esprimere il proprio avviso>>, ma non risulta che ciò sia stato adeguatamente divulgato. Non sarebbe stato il caso di indire un tavolo di concertazione con un comitato di cittadini, i tecnici della Vodafone, il sindaco, l’ assessore all’Ambiente Giuseppe Esposito? – accusano i grillini – in secondo luogo, seppure non siano stati ancora accertati con evidenza gli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche sulla salute del cittadino, nel 2006 è stata redatta una importante relazione di valutazione dei livelli di campi elettromagnetici, in cui si mette in luce come <<gli studi si riferiscano agli ambienti esterni e i dati rilevati non possono essere estesi all’esposizione della popolazione negli ambienti abitativi>>. Nella stessa si rileva poi che <<gli effetti dovuti all’interazione dei campi elettromagnetici ad alta frequenza con la materia vivente, accertano incrementi termici all’interno del cervello anche per densità di potenza al di sotto della soglia. Gli effetti (effetti a lungo termine o cronici) sulle funzioni del sistema nervoso centrale, con cefalea, astenia, irritabilità sono stati attribuiti all’esposizione a microonde e si suppone che l’esposizione a campi elettromagnetici ad alta frequenza, possa dar luogo anche ad effetti sul sistema neurovegetativo e sul sistema cardiocircolatorio>>. Alla luce di tale relazione, “non sarebbe stata opportuna una valutazione più accorta dei possibili rischi? – si chiedono infine gli appartenenti al movimento – se è vero che la Vodafone ha ottenuto regolarmente la propria autorizzazione all’installazione, ci si chiede se sussisteva la necessità di installare nuovi ricetrasmettitori o comunque, se non fosse il caso di installare questa antenna nei pressi di altri luoghi, vista la vicinanza con una scuola primaria. Il consumismo e la tecnologia d’avanguardia, se per un lato generano degli indubbi benefici allo sviluppo e alla crescita globale, devono far fronte dall’altro alla tutela della salute, che è un diritto inviolabile e che soprattutto non ci potrà essere restituito, una volta leso, con uno sms o una videochiamata! Come al solito la politica dei partiti continua a peccare di “presunzione elettorale” e a non ascoltare o a nascondere al cittadino scimmia”. Claudio Di Paola