Dopo Natale partirà la tanto attesa prima nave carica di rifiuti, con destinazione Olanda: i rifiuti, una volta giunti a destinazione, saranno trasformati in calore, quindi in energia, grazie a vari trattamenti in impianti all’avanguardia. La nave che partirà dopo Natale rischia però di essere anche l’ultima: la situazione, infatti, non è delle più tranquille.
A rendere difficile una operazione che sembrava ormai conclusa, sono i costi: l’accordo era stato raggiunto per 130 euro a tonnellata, ma la società olandese ha chiesto alla Regione di farsi garante della sicurezza durante il viaggio. Si dovranno quindi trovare i soldi per l’assicurazione che la legge italiana chiede per i trasporti transfrontalieri. La Regione gira la patata bollente a Comune di Napoli, SapNa e Asia, che però alzano le mani: “A noi compete la raccolta, i fondi per lo smaltimento e quindi per l’assicurazione deve trovarli la Provincia, a cui vanno i soldi degli utenti tramite la TARSU” – fanno sapere i dirigenti SapNa.
La trattativa è gestita da ASIA, società partecipata del Comune di Napoli e SapNa, società provinciale per lo smaltimento dei rifiuti: gli umori, soprattutto tra i dirigenti SapNa, non sembrano essere dei migliori. L’orientamento, infatti, secondo alcune fonti interne, sarebbe quello di far partire una prima nave come “prova”, per poi rivalutare tutta l’operazione, a causa dei costi che ora si farebbero piuttosto elevati
Soddisfatto comunque il presindente di ASIA, Raphael Rossi: “E’ un successo di ASIA e del Comune di Napoli, grazie a sinergie tra istituzioni abbiamo trovato un accordo con un paese estero per smaltire i rifiuti provenienti dagli Stir di Caivano, Tufino e Giugliano”.
Nel caso in cui non si trovasse una soluzione condivisa per il pagamento delle fideiussioni assicurative, tutta l’operazione rischierebbe di subire un grave stop. Se a questo si aggiunge la spada di Damocle dei ricorsi al Tar delle varie regioni italiane che hanno dovuto ospitare i rifiuti campani, la situazione non sembra davvero essere delle più rosee.
Mario De Angelis