«Continuiamo a leggere sgomenti, dichiarazioni sconcertanti che minimizzano su quanto sta accadendo da troppo tempo a Pompei. Ogni pezzo che crolla nell’area tra le piú visitate al mondo, è un danno irreparabile al patrimonio archeologico italiano. Non esistono parti di Pompei -prosegue l’architetto Irlando- più importanti di altre, se continuiamo di questo passo legittimiamo irresponsabilmente il degrado vergognoso degli scavi.
La gestione di Pompei è da troppo tempo fuori controllo». Secondo il pompeista «aspettare fino al prossimo autunno come ha annunciato recentemente il ministro Ornaghi per iniziare ad attuare gli interventi previsti con i finanziamenti europei significa rimanere inerti di fronte al degrado che va arrestato subito impegnando squadre di operai (disoccupati nell’area napoletana) per la manutenzione ordinaria e non attendere interventi straordinari molto spesso tardivi e talvolta dannosi».