Parco marino Punta Campanella: il WWF denuncia casi impuniti di pesca a strascico

“Abbiamo la sensazione – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – che le regole nel Parco Marino servano solo per le persone oneste … quelle che decidono di non infrangerle … per tutti gli altri c’è libertà di fare quello che si vuole, nella certezza, se si è capaci di organizzarsi, di restare impuniti! E quando la posta in gioco vale milioni di euro qualcuno dubita che non si riesca a farlo? La sensazione che si ha è che la lotta sia assolutamente impari e non si abbia la reale capacità (o volontà?) di contrastare le illegalità, svolte spesso alla luce del sole, nel mare della costiera protetta. A pagarne le conseguenze, oltre ai delicati equilibri dell’ecosistema, sono anche i tanti pescatori onesti!” E’di questi giorni la notizia, data a caratteri cubitali, del sequestro di 1 tonnellata di datteri di mare in costiera. I prelibati molluschi (venduti fino a 100 euro al chilo) sono stati trovati nascosti in un seminterrato a Castellammare, pronti a finire sulle tavole per le festività natalizie. Un duro colpo ai pirati dei fondali. Il direttore del Parco Marino ha commentato “Grande operazione, ora più fondi per la tutela”. A scoprire l’enorme deposito di datteri è stata la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia che, in collaborazione coi Carabinieri, ha sequestrato le strutture e distrutto i datteri, denunciando 4 persone già note per analoghi reati.  “Tutto ciò non ci deve affatto rallegrare – dichiara Claudio d’Esposito del WWF Penisola Sorrentina – se si pensa che per preparare un piatto di linguine ai datteri vengono distrutti circa 10mq di fondali è facile comprendere come sequestrare una tonnellata di datteri significa semplicemente che si è permesso di distruggere chilometri di fondali costieri impunemente!!! Trovare ora il deposito segreto dei preziosi mitili è di sicuro un duro colpo per i criminali, ma il danno ormai è fatto!!! Spesso si conoscono nomi, cognomi, luoghi e modalità di prelievo di alcuni datterai, ogni tanto se ne acciuffa qualcuno, ma il resto dell’anno il bracconaggio è continuo ed impunito. Inoltre se le stesse forze dell’ordine sono tutte concentrate su una “maxi operazione” diventa facile per i pirati del mare, in quei giorni, bracconare impunemente senza alcun controllo. Ed è esattamente quello che probabilmente è accaduto.”

“Era stato il Presidente del Parco Marino in persona – racconta Claudio d’Esposito – ad allertarci di un blitz che sarebbe stato messo in essere con reti a strascico 1 o 2 giorni prima di Natale! – Se sapete qualcosa fatemi sapere – ci aveva detto! Orbene, nella giornata del 23 dicembre, abbiamo personalmente osservato per circa 4 ore un grosso peschereccio pescare a strascico all’interno dell’Area Marina Protetta Punta Campanella con un mare liscio come l’olio e, in lungo e in largo, anche sulla secca di Vetara in Zona A! Chiunque avrebbe potuto raggiungere per tempo i bracconieri ed intercettarli, anche con un barchino a remi! Ma nonostante le diverse telefonate a Capitanerie, Parco Marino, Finanza, ecc, non si è osservato alcun intervento. La pesca a strascico sotto costa oltre ad essere vietata è assolutamente devastante. Le reti trainate con forza dai potenti motori dei pescherecci grattano letteralmente il fondale distruggendo qualsiasi forma di vita incontrano sul loro percorso: dalle posidonie ai pesci sotto misura, fino alle grosse tartarughe che spesso muoiono per asfissia. L’area Marina Protetta di Punta Campanella invita i cittadini a segnalare la presenza di datterari o pescatori di frodo al numero verde 800325051 o al 1530…ma di fatto se provate a chiamare non sempre succede qualcosa … anzi! Altro che numeri verdi e pronto intervento, la realtà è tutt’altra: i predoni del mare fatturano miliardi e si organizzano…noi no!!! Questa non è sfiducia nei confronti delle istituzioni, ma è l’amara e concreta constatazione di come sembri mancare una reale organizzazione a reprimere e/o contrastare tali fenomeni nella quotidianità, fatto salvo operazioni sporadiche più o meno amplificate dai mass-media! I piccoli pescatori della costiera, in questi giorni, si lamentano che uscendo in mare con la lenza non prendono neanche più un pesciolino. Lo strascico osservato per ore tra i Galli, Tordigliano, Vetara e fino alla Baia di Ieranto, segue gli episodi di pesca con esplosivo osservati nei giorni immediatamente precedenti, in località Grotta Matera, sempre sottocosta e nelle acque protette del Parco Marino. E’ facile comprendere come, dopo tali episodi, la fauna del parco ne esca seriamente danneggiata e depauperata.

Ferdinando Fontanella

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