Il 28 dicembre 2011 è morto a Roma Baldassare Conticello, l’uomo che, dal 1984 al 1994, ha diretto la Soprintendenza di Pompei investendo in promozione turistica più di tutti gli altri Soprintendenti, utilizzando la Casina dell’Aquila come sede di mostre internazionali, come gli “Argenti di Boscoreale” nel 1987 riportando in Italia, anche se per un breve periodo, i tesori esposti nel Museo di Louvre a Parigi, permettendo realizzazioni spettacolari all’interno del Teatro Grande degli Scavi di Pompei con star internazionali del calibro di Frank Sinatra, Josè Carreras e di orchestre internazionali dirette dai più grandi direttori d’orchestra, come Leonard Bernstein, per citarne giusto qualcuno.
Baldo Conticello l’uomo che pur dirigendo una Soprintendenza ordinaria nel 1989 riuscì a coinvolgere i sindacati nel primo investimento di lavoro di tipo privatistico e con un accordo locale abolì in via sperimentale la chiusura settimanale e che da allora ha permesso al pubblico di poter visitare le aree archeologiche della Soprintendenza 365 giorni l’anno.
Che Baldo Conticello è stato l’unico Soprintendente a vivere una doppia dimensione di dirigente, riuscendo a coniugare l’archeologia con la managerialità tra il 1984 e il 1994, è un dato di fatto.
“Quando nel 1991 decise di dare al Museo di Boscoreale una propria struttura di gestione si rese necessario assegnare personale in maniera stabile presso il nuovo sito. Dopo aver risolto il problema del personale di vigilanza, con trasferimenti su base volontaria, restava ancora da trasferire una unità amministrativa. Mentre si trovava in vacanza, bloccò ogni provvedimento a riguardo, in quanto ne era scaturita una disputa tra sindacalisti che proteggevano propri iscritti dal provvedimento di trasferimento.
Tornato a Pompei, affrontò personalmente il problema facendosi portare l’elenco dei quattro operatori amministrativi tra cui scegliere. Nell’appuntare a fianco di ciascuno il proprio tutor sindacale, si rese conto che soltanto uno di loro non aveva patrocinatore. Da sindacalista, trovandomi a discuterne con lui, lo misi a conoscenza che quest’ultimo era un povero cristo senza alcuna raccomandazione. Lui mi guardò esclamando: allora lo raccomando io! Questo era Baldo Conticello!”
Nei suoi 10 anni a Pompei, Baldo Conticello, attuò importanti esperimenti di scavo e di restauro, tra cui quelli condotti nella Casa dei Casti Amanti, da lui identificata e così chiamata. Primo fra tutti ad associare l’informatica e le scienze esatte all’Archeologia. Ha collaborato alla realizzazione di un CD-I con l’Università di Lovanio in Belgio. Ha realizzato, per conto della Presidenza del Consiglio, un VHS dal titolo: Il sogno di Pompei. Ha ideato, realizzato ed inaugurato il primo Laboratorio di Ricerche presso la Soprintendenza, con fondi a lui attribuiti dal CNR. Ha creato e diretto a Pompei due collane di volumi: una di Monografie (10) e l’altra di Cataloghi. Ha allestito 18 Mostre con Catalogo. Ha creato e diretta la Rivista di Studi Pompeiani, firmandone i primi sei volumi.
Baldassare Conticello era nato a Palermo il 20 luglio 1932 e si era laureato con 110/110 cum laude con il Prof. Achille Adriani, nella sua Città, il 2 novembre 1955, con una Tesi sul Ritratto Greco-Egizio di epoca Tolemaica. Nel 1956 aveva frequentato la Scuola Archeologica Italiana di Atene e negli anni 1957-1958 la Scuola Nazionale di Archeologia dell’Università di Roma, allora unica in Italia.