«Manifestiamo il nostro totale disappunto nei confronti della manifestazione del Gay Pride, che dovrebbe svolgersi prossimamente in città. Il gay pride è una forma di ostentazione sessuale fastidiosissima, che ci hanno abituato a scene raccapriccianti.
Ci auguriamo che nessuna amministrazione volgia patrocinare o dare soldi pubblici per manifestare i propri gusti sessuali, come fece il Comune di Salerno nel 2005.
Rispettiamo le scelte di ciascuno, come anche le rivendicazioni, ma ci permettiamo di non condividere le proposte fatte. Consideriamo, quindi inaccettabile il riconoscimento della famiglia anagrafica.
In un momento difficile di crisi economica come quello che stiamo vivendo, gli enti devono preoccuparsi di tutelare la famiglia, quella tradizionale, anche con misure di fiscalità di vantaggio per figli. Se ne avvertiremo l’esigenza, ci proporremo di portare in piazza queste esigenze contro le false rivendicazioni di diritti».
E’ quanto dichiarano in una nota per la stampa Antonio Mola, Esecutivo provinciale di Giovane Italia, e Rosario Peduto,esponente del PdL salernitano.