“Dopo un cartellone natalizio che ha contato oltre 100 appuntamenti in tutta la città, senza distinzione tra periferia e centro, com’è giusto che sia, l’Amministrazione comunale è orgogliosa di poter annunciare alla cittadinanza la ciliegina sulla torta: lo spettacolo «Gospel Quintett del Teatro San Carlo»”.
Lo hanno detto il sindaco, Luigi Bobbio, e l’assessore comunale al Turismo e ai Beni culturali, Antonio Coppola.
“L’esibizione si terrà il 4 gennaio 2012, alle ore 19.30, presso il Supercinema, con ingresso gratuito a inviti”, spiegano. “Si tratta di un evento che corona la kermesse organizzata dall’Amministrazione in occasione delle festività natalizie e che dimostra come Castellammare di Stabia sta tornando a conquistare quella ribalta artistica che merita per il lignaggio e per il contributo che i suoi figli più illustri, da Raffaele Viviani ad Annibale Ruccello, solo per citarne alcuni, hanno offerto alla cultura meridionale e italiana”.
“Ringraziamo la Provincia di Napoli e, in particolare, il presidente Luigi Cesaro e l’assessore Antonio Pentangelo, per l’organizzazione della serata e per la scelta, per il secondo anno consecutivo, della nostra città quale location per i grandi eventi artistici promossi dall’Amministrazione provinciale partenopea, oltre che per l’attenzione che stanno prestando alla rinascita culturale e turistica di Stabia. Un modello di crescita economica e sociale su cui l’Amministrazione comunale punta con grande fiducia e determinazione per rilanciare l’immagine di una città finalmente sicura, ospitale, accogliente e attraente non solo nel periodo estivo, quando cioè le nostre bellezze naturali diventano attrattori turistici di forte impatto, ma anche nel resto dell’anno. E questo è possibile trasformando la nostra offerta turistico-culturale da stagionale a strutturale. Grandi e importanti risultati già li abbiamo ottenuti, su altri stiamo lavorando con la consapevolezza di aver operato una scelta che farà di Castellammare una delle città simbolo del turismo del sud Italia”, hanno concluso Bobbio e Coppola.