«Il Comune, in questo modo, assegnerà loro un termine per la presentazione di un progetto di intervento o, comunque, per la riattivazione dell’iter, ipotizzando – in caso di ulteriore inadempienza – azioni sanzionatorie che vanno dalla perdita del diritto alla ricostruzione alla realizzazione delle opere in danno fino all’esproprio delle aree per poi realizzarsi opere di pubblica utilità. In questo modo, l’Amministrazione si sostituisce ai privati inadempienti», hanno commentato il sindaco Luigi Bobbio e l’assessore all’Urbanistica Francesco Di Somma.
«Il mancato completamento delle opere, che oggi è visibile in città con aree di sedime di edifici non più ricostruiti o diroccati, ha determinato non solo un danno patrimoniale per gli interessati, ma un danno al paesaggio ed all’assetto urbano della città, provocando di fatto un vero disagio paesaggistico e all’immagine di Castellammare di Stabia, oltre che una fonte di pericolo per l’ incolumità e la salute pubblica», hanno concluso.