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La rete il Faro del Sarno critica la proposta di legge regionale e prepara le prossime iniziative

Dal 1 gennaio 2012 i poteri del Commissariato per l’emergenza Sarno sono stati ufficialmente trasferiti alle istituzioni ordinarie. Secondo la rete di associazioni Faro del Sarno, questo passaggio “è un motivo di preoccupazione vista la debolezza delle nostre amministrazioni e l’incapacità di dialogo e di sinergia istituzionale”, come si legge nella nota pubblicata dal gruppo. Quello che preoccupa maggiormente è il contenuto di una proposta di legge licenziata in commissione il 29 novembre 2011. La legge, dichiarata urgente, per cui in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, prevede che possa “essere concessa autorizzazione temporanea agli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie non ancora servite da impianti di depurazione delle acque reflue urbane o temporaneamente non funzionanti, purché tali scarichi rispettino i valori limite di emissione indicati nelle Tabelle 1,2,3/A, 3 e 4, limitatamente a quelle sostanze indicate nella Tabella 5, dell’Allegato 5 alla parte Terza del d. lgs. Del 3 aprile 2006, n. 152 e che i Comuni interessati si siano attivati per la realizzazione degli impianti di depurazione o per il ripristino del funzionamento di quelli già esistenti” , l’autorizzazione deve essere rilasciata dalla Provincia entro 90 giorni dalla richiesta e con esito positivo dell’esame della domanda del titolare dello scarico, corredata dalla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dello stesso ordine al rispetto dei limiti e dall’attestazione rilasciata dal Comune interessato.

Rispetto alla legge, il Faro del Sarno pone alcune obiezioni. Prima di tutto ci si chiede quando si entrerà in un’ottica di risoluzione definitiva che porterà la situazione alla normalità e si uscirà da queste “disposizioni urgenti”, che non portano mai ad una risoluzione vera dei problemi. In secondo luogo si chiede il chiarimento dei punti farraginosi della norma, il cui significato resta ambiguo. Infine, si parla di “autorizzazioni temporanee agli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie non ancora servite da impianti di depurazione”, ma quali sono nello specifico queste autorizzazioni e quante ne saranno concesse? Gli interrogativi posti sono senz’altro leciti e sono mossi da motivazioni tutt’altro che ingiustificate.

Il primo obiettivo del Faro del Sarno è predisporre un dossier da presentare entro la fine di gennaio ed un’attività di monitoraggio in ogni comune della fascia vesuviana, sia sugli scarichi abusivi sia sulle eventuali mancanze delle istituzioni, a tal proposito giovedì 5 gennaio ci sarà una riunione per raccogliere idee presso la sede del PD di Pompei.

Anna Bottone

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