“L’Italia può e deve farcela!”, ma abbiamo archiviato il 2011?

Archiviato il 2011 costellato da eventi catastrofici con alluvioni, delitti insoluti, crisi di governo, scandali nel calcio, 230 mila aziende in difficoltà, record del costo della benzina, economia sotto il minimo storico, con lo spread altalenante, gli italiani sperano in un 2012 meno travagliato e diffidenti dei politici si affidano alla sfera di cristallo. Come sarà il nuovo anno. A chiederselo sono i giovani in cerca di lavoro i pensionati a rischio povertà, i cassaintegrati, i commercianti che non riescono a sostenere le spese di esercizio, gli industriali che prima di intraprendere nuovi impegni si rivolgono all’astrologo di fiducia. Snobbati dalla scienza ufficiale, spesso si crea confusione tra ciarlatani, astrologi e maghi. Radio e televisioni pubbliche e private, ospitano personaggi in grado di leggere le stelle sull’arco di 365 giorni, dando affidabilità a dubbi personaggi.  Durante l’anno, poi imperversano rubriche condotte da persone dotate di quel qualcosa in più che permette di indagare, di chiarire, di risolvere problemi personali e delicati, che gli interessati non esitano a rendere di dominio pubblico, pur di essere aiutati a prendere decisioni o, quantomeno, per usufruire di qualche minuto d’attenzione. Il modo più sbrigativo è la lettura delle carte, il fondo del caffé, la sfera magica. Basta dare la data di nascita e il quadro astrale è servito.
I quesiti di una volta, riuscirò a trovare l’amore eterno, la mia donna mi tradisce, la salute. Ora puntano principalmente sulla casa, il lavoro, l’avvenire dei propri cari.
Secondo il Telefono Antiplagio sono circa undici milioni gli italiani che si rivolgono ai sedicimila maghi e astrologi, con risultati tutto da verificare. Altri si affidano alla dea bendata, in periodi di crisi economica aumentano in modo esponenziale le giocate al lotto suggerite dai sedicenti maghi e ai casino via internet.
A complicare le cose, una querelle tra astrologi e astronomi che rimette in discussione l’antica arte divinatoria. La scienziata inglese, Jacqueline Mitton della Royal Astronomical Society, sostiene che i segni zodiacali sono tredici e non dodici. Il nuovo segno è l’Ofiuco e riguarderebbe i nati fra il 30 novembre e il 17 dicembre. Una nuova costellazione, quindi verrebbe a turbare, anzi a rivoluzionare lo Zodiaco. Di conseguenza tutte le date di inizio e fine dei segni già esistenti andrebbero cambiate. Poiché le costellazioni coprono aree celesti di grandezza variabile, i segni zodiacali avrebbero una durata molto diversa. Mentre il vecchio sistema era segmentato in modo che ogni segno coprisse una durata di trenta giorni, quello nuovo attribuisce durate assai diverse ad ogni segno. La reazione degli astrologi non si è fatta attendere: “Sappiamo benissimo che le costellazioni non sono di misura eguale, né hanno la stessa lucentezza. Ma l’antica divisione dei Babilonesi, che si è tramandata intatta fino a noi, non è strettamente agganciata alle costellazioni. E’ una divisione dal valore anche simbolico, un insieme di simboli universali: cosmici, spirituali, fisiologici, psicologici. I segni, infatti, fanno riferimento non solo alle stelle, ma anche all’aria, all’acqua, alla terra, al fuoco”.
In questo contraddittorio tra scienza e fantasia le uniche parole rassicuranti sono quelle del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno: “Spirito di sacrificio ci vuole – ha detto il presidente – e slancio innovativo, capacità di mettere a frutto le risorse e le riserve di un’economia avanzata, solidale e vitale nonostante squilibri e punti deboli, di un capitale umano ricco di qualità e sottoutilizzato, di un’eredità culturale e di una creatività universalmente riconosciute” ed ha concluso: “Apriamoci al nuovo anno, facciamone una grande occasione, un grande banco di prova, per il cambiamento e il nuovo balzo in avanti di cui ha bisogno l’Italia. L’Italia può e deve farcela! A voi tutti con affetto buon 2012”. Auguri che rivolgiamo anche noi ai lettori del Gazzettino Vesuviano.
Mario Carillo
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