Giorgiano non scioglie la riserva e a San Giorgio a Cremano il Pd si spacca

Altro che “essere o non essere”, il quesito amletico trasfigura in “Giorgiano si candida o no?”. Il sindaco temporeggia nell’ufficializzare la propria ricandidatura in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera e, intanto, il Pd, partito di cui fa parte, si spacca.  Sono passati circa due mesi da quando il direttivo cittadino del Pd, in un comunicato ufficiale, riconfermò la propria fiducia al primo cittadino Domenico Giorgiano rinnovandogli il sostegno alla sua ricandidatura. Sembrava che tutto fosse deciso e definito, ma pare che non sia così dal momento che il diretto interessato (il sindaco uscente, n.d.r.) non si è ancora pubblicamente espresso al riguardo. Una situazione che comincia a provocare i primi scossoni all’interno del Partito Democratico, diviso tra coloro che mal digeriscono l’attendismo di Giorgiano e chi, invece, continua a sostenerlo. Addirittura, pare vi sia chi gli abbia posto un vero e proprio aut aut: si vocifera in città che due esponenti del Pd locale, Nevio De Stefano e Giancarlo Minicone, abbiano inviato una lettera al sindaco in cui gli avrebbero chiesto di fare chiarezza sulla vicenda, e cioè esprimere in maniera netta e definitiva la propria disponibilità o meno per un secondo mandato. Sembra che sia stato fissato anche un termine per l’eventuale risposta, previsto per la prossima settimana. Nel caso in cui il sindaco decidesse di ritirarsi dalla competizione elettorale, ipotesi che rappresenterebbe un vero e proprio colpo di scena all’interno del panorama politico della cittadina vesuviana ma che, al momento, non è da scartare, vi sarà sicuramente qualcuno, come emerge dalla missiva, che potrebbe avanzare la richiesta di indire primarie di coalizione. A quel punto, nella peggiore delle ipotesi, si aprirebbero scenari completamente nuovi, potrebbe iniziare una stagione di lotte intestine sia all’interno del Pd che nei partiti di maggioranza che potrebbero portare alla “devastazione” della coalizione, favorendo l’opposizione che intanto gongola. Uno scenario “apocalittico” e “catastrofico” politicamente parlando e forse anche improbabile, ma si sa, tutto è possibile e nulla è da escludere, soprattutto se non si ha la certezza di avere la vittoria in tasca. Ci pensa il segretario cittadino del Pd nonché neo membro del consiglio di amministrazione del Teatro Mercadante di Napoli Roberto Pirozzi a spegnere l’incendio, negando seccamente che vi sia una frattura interna al partito e a dettare la linea ufficiale del Pd: “De Stefano e Minicone parlano a titolo personale, la loro posizione non rispecchia assolutamente la posizione maggioritaria del partito che continua a sostenere l’attuale sindaco Giorgiano, che rappresenta l’unità dei partiti della coalizione di centrosinistra. Il loro gesto è stato molto scorretto e credo sia necessario che il direttivo decida di prendere i dovuti provvedimenti”. Forti sono le probabilità che i due “ribelli” vengano espulsi. Alle accuse di attendismo da parte del sindaco che piovono da più parti Pirozzi è lapidario: “Ci dividono ancora cinque mesi  dalle elezioni e c’è tutto il tempo per sciogliere la riserva”. Intanto, la Federazione delle Sinistre è sulle barricate e continua a chiedere al sindaco Giorgiano di farsi da parte: “Il comportamento dilatorio, non rispettoso di alcun impegno, da parte del sindaco, nel non chiarire la sua posizione per le prossime amministrative a S. Giorgio a Cremano, ha prodotto una lacerazione dei rapporti difficilmente sanabile – è quanto dichiara il capogruppo provinciale di Fds, Giorgio Carcatella – le schermaglie interne al Pd locale e gli equivoci che continuano ad emergere da parte del segretario locale, producono solo confusione e non evidenziano i veri problemi che sono nell’inadeguatezza dell’attuale sindaco. Il non convenire di andare oltre questa stagione politica, contrassegnata dal trasformismo e dal mancato raggiungimento di traguardi credibili per la città, decreta la fine di ogni rapporto unitario possibile”. Fds, inoltre, attraverso il responsabile Enti locali Raffaele Carotenuto, lancia segnali di apertura a Sel e Idv per la costituzione di un polo alternativo di centrosinistra: “Giorgiano non ha saputo proporsi come elemento di unificazione dell’intero centrosinistra. Si è chiuso nelle proprie stanze ed ha preferito trattare con i singoli consiglieri comunali, mettendo alla porta partiti politici e movimenti civici. Il Partito Democratico sciolga le sue mille contraddizioni e faccia fare responsabilmente un passo indietro a Giorgiano”.

Claudio Di Paola

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