Una richiesta, presentata in Prefettura, di scioglimento del comune di Gragnano è stata fatta, ieri pomeriggio dai vertici napoletani del PD. S’associano all’iniziativa Idv, SeL e Verdi.Il centrosinistra affida al tavolo provinciale il compito di tener desta l’attenzione sul caso Gragnano. Dopo gli ultimi episodi di minacce e raid incendiari nei confronti di esponenti locali del Pd infatti, ieri pomeriggio, i vertici napoletani del partito di Bersani, insieme all’Idv, SeL e Verdi, si sono recati in Prefettura per chiedere lo scioglimento del Comune. Una corsia preferenziale per la richiesta che porterà il prefetto De Martino, dando corso ad un comitato dell’ordine e della sicurezza allargato in cui incontrerà forze dell’ordine e i membri della commissione d’accesso che hanno lavorato al Comune, ad inviare la relazione al Ministero degli Interni. Sarà questo il passaggio cruciale per decidere il futuro dell’amministrazione Patriarca (Pdl). “Abbiamo chiesto al prefetto di accelerare i tempi – afferma Francesco Borrelli, leader regionale dei Verdi – e mettere fine a questo scempio istituzionale che va avanti ormai da due anni. Il nostro auspicio – continua – è che il verdetto su Gragnano arrivi prima della fatidica data del 25 gennaio, che è il termine ultimo per l’invio della relazione al Viminale, cui spetta la decisione finale”. E in serata, nella sede napoletana del Pd di via Toledo, si è svolto un incontro tra la senatrice Teresa Armato, il commissario Orlando e gli esponenti del partito gragnanese. Sul tavolo le dimissioni del capogruppo gragnanese Michele Inserra e del presidente del partito, Carmine Troiano. Fanno da riscontro a questa atmosfera tesa le dimissioni nel pomeriggio del presidente del consiglio comunale Giuseppe Coticelli condannato a tre anni con sentenza di primo grado per brogli elettorali. L’esponente di Noi Sud ha formalizzato l’atto attraverso una lettera inviata al prefetto di Napoli Andrea De Martino, al sindaco Patriarca e ai consiglieri di maggioranza. Una decisione che sarebbe maturata “per correttezza e senso di rispetto sia nei confronti della magistratura che dell’elettorato”. Nei prossimi giorni l’assise cittadina voterà la surroga e il suo posto verrà preso da Eduardo Campoluongo, primo dei non eletti della lista Noi Sud. Resta alta la tensione in città dopo il raid incendiario all’auto di Salvatore Mosca (il rappresentante di lista del Pd che denunciò i brogli, nonché testimone chiave del processo) e le minacce subite dal capogruppo Inserra. Gli inquirenti non tralasciano alcuna pista per risalire ai responsabili del raid. Continua il silenzio stampa da parte del sindaco Patriarca e dei membri della maggioranza. Sul caso Gragnano sono intervenuti anche i vertici del Pd napoletano. “Esprimiamo solidarietà e vicinanza a Salvatore Mosca e Michele Inserra”, affermano Andrea Orlando e Leonardo Impegno rispettivamente commissario e responsabile enti locali della federazione provinciale. “Nella città della pasta si sta vivendo una vicenda dai contorni inquietanti. L’opacità dell’amministrazione Patriarca – continuano – è evidente ogni giorno di più. Una intera città è infangata da mesi da un centrodestra che si è caratterizzato non solo per la condanna del presidente del consiglio comunale per brogli elettorali, ma anche per le notizie che rivelano un intreccio tra affari, criminalità e politica che fa rabbrividire. Ci auguriamo, concludono, che al più presto si volti pagina. Il prezioso lavoro compiuto dalla commissione d’accesso della Prefettura è un’occasione per fare luce su ciò che è accaduto dalla primavera del 2009 e per dare un nuovo inizio all’amministrazione della città all’insegna della trasparenza e della legalità”.
Giuseppe D’Apolito