“Solamente gli esponenti di un partito, quello Democratico stabiese che, a partire dall’omicidio Tommasino in poi, si manifesta come pesantemente infiltrato dalla camorra e gravemente collegato ad essa sia in relazione a specifiche vicende che per il tramite di suoi esponenti addirittura arrestati, può avere l’ardire e l’improntitudine di negare che a Castellammare di Stabia esisteva al momento del mio insediamento una pesante presenza della camorra attiva nei più vari settori della vita civile e non solo. Solamente gli esponenti di un partito di tal fatta possono attaccare chi evidenzia il problema e lo combatte, come faccio io, negando l’esistenza del problema stesso”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, replicando al Pd stabiese.
“Spero vivamente che le autorità giudiziarie che stanno tuttora conducendo le nuove indagini, che si spera quanto prima portino all’individuazione del terzo livello stabiese della camorra e dei suoi affiliati politici e colletti bianchi, prendano buona nota di questo furore negazionista degli esponenti stabiesi di quel Partito democratico cui certamente appartengono non pochi degli odierni indagati nell’inchiesta per l’omicidio Tommasino e filoni collegati. Questo furore negazionista potrebbe, infatti, apparire come frutto di mera polemica politica se non provenisse, ripeto, da esponenti di quel Pd stabiese i cui perversi collegamenti hanno iniziato a venire fuori da parecchio tempo. Solo gli esponenti di un Partito democratico stabiese che ha animato e sostenuto la precedente Amministrazione comunale, la cui gestione è stata analizzata dalla commissione d’accesso che ha concluso con delle prescrizioni devastanti, frutto di accertamenti gravissimi, possono oggi contestare la mia operazione di ripulitura della città dalla camorra. E se sto così duramente lavorando su questo fronte, è anche proprio perché sono fermamente convinto e consapevole che Castellammare e la grande maggioranza dei suoi cittadini non è città di camorra. È città che negli ultimi anni è stata abbandonata allo strapotere camorristico cui le precedenti Amministrazioni non hanno opposto nulla, addirittura alimentando forti sospetti, oggi sottoposti a verifica investigativa, di avergli aperto le porte. E gli anonimi firmatari dell’odierno manifesto del Pd non venissero a dirci che l’allora sindaco non apparteneva al loro partito, perché quell’Amministrazione essi, ripeto, hanno comunque animato e sostenuto. Il loro furore diffamatorio e calunniatorio, nei miei confronti, non merita risposte che non hanno avuto e non avranno se non nelle sedi competenti, perché io non do risposte a chi non merita, per la sua storia recente, neanche di parlare con me. A gente del genere, peraltro, in palese e cronica malafede, a che servirebbe spiegare che la mia ultima iniziativa nasce da un preciso indirizzo di quella Prefettura cui, bambini immaturi stizzosi e incapaci non si fanno scrupolo di lanciare guaiti di aiuto contro di me ad ogni pie’ sospinto? Questa gente non sa fare, o forse non vuol fare politica: nel peggiore stile dipietrista e travaglista sanno solo fare denunce calunniose e invocare interventi investigativi su vicende fantasiose e pretestuose, prive di qualsivoglia criticità. Viene da stupirsi di come, dopo un anno e mezzo dalla loro sconfitta, si ostinino a non rendersi conto che non necessariamente chi sta amministrando dopo di loro debba, per forza di cose, comportarsi come loro si sono comportati. Ancora una volta vi dico: rassegnatevi. Noi non siamo come voi, non facciamo clientelismo, non sperperiamo denaro pubblico, non ci «mangiamo» le partecipate, non mandiamo in dissesto il Comune, non facciamo gare truccate, non siamo citati nei verbali di collaboratori di giustizia, non siamo intercettati nell’ambito di indagini per camorra. Chi dovrà verificare eventualmente verificherà, sfidando chiunque a trovare la benché minima traccia di illegalità negli atti della mia stagione di governo della città. Quanto ai casi singoli, che il Pd rifletta per esempio su suoi consiglieri comunali, grazie a Dio in perfetta salute, assunti in strutture pubbliche in quota protetta, rifletta sulle sue manifestazioni pubbliche fatte in dispregio alla normativa vigente e sulle mille altre macchie che ha sulla sua pelle. E, inoltre, il Pd stabiese la smetta di tirare in ballo in ogni momento la vicenda dell’on. Cosentino, il quale fino a sentenza definitiva è non colpevole di nulla e pensi, piuttosto, ai suoi tesserati con la pistola in tasca e alle sue primarie. Taccia quindi quel Pd stabiese partecipe della passata Amministrazione comunale in relazione alla quale, tra l’altro, la commissione d’accesso sulla vicenda degli alberghi termali, ritenuti punto di riferimento di esponenti della camorra locale, beneficiari di provvedimenti della passata Amministrazione comunale, così si esprimeva: «E’ appena il caso di evidenziare che tale comportamento appare configurare una generale acquiescenza delle strutture tecniche del Comune e della giunta comunale nei confronti della gestione dell’hotel […] anche in relazione ai servizi cimiteriali suddetti. […] E’ evidente che il rilascio di tale concessione ha realizzato una condizione di obiettivo privilegio a favore delle strutture alberghiere concessionarie, tra cui l’hotel […] che presenta inquietanti collegamenti con la criminalità organizzata». Agli esponenti del Pd stabiese, quindi, dico solo un’ultima cosa: pentitevi. E, comunque, fate mea culpa per avere, nel corso degli ultimi anni, da soli e in coalizione, obiettivamente favorito l’espansione e il consolidamento della presenza camorristica in città facendo solo manifestazioni parolaie e di facciata, ma non adottando nessuna iniziativa concreta per ricacciare la camorra nelle fogne da cui era uscita. Quanto, invece, a Tonino Scala e a un quotidiano cittadino, in relazione alle loro assurde elucubrazioni come riportate oggi sulla vicenda della festa di San Catello, mi sento solo di fare una domanda: qualcuno di voi si rende conto che non sempre può essere la polemica politica e personale a prevalere sull’intelletto? Al netto della infondatezza tecnico-giuridica e sociologica di certe affermazioni, qualcuno di loro si rende conto che polemizzare sterilmente contro la mia iniziativa per il solo gusto di darmi addosso (finendo con il negare l’esistenza della camorra a Castellammare, dicendo per esempio che al posto di un unico clan ne esistono solo di più piccoli, e posto che camorra non sono solo gli omicidi o lo spaccio di droga, ma anche molti diffusi comportamenti di valenza simbolica) non significa attaccare me ma significa rafforzare la camorra? Questo era quanto vi dovevo, per il resto fate i conti con la vostra coscienza”, ha concluso Bobbio.