Il modello antiracket di Ercolano sulle emittenti estere

Emittenti televisive straniere alla scoperta del modello antiracket ercolanese. E’ quanto accaduto nella comunità vesuviana dove troupe televisive europee hanno girato servizi accurati sull’ottimo risultato raggiunto in paese nella lotta all’odioso fenomeno del racket. Ma non sono mancate le polemiche : molti commercianti si sono infatti chiesti come mai oltre alla consueta e meritata pubblicità della felice attività giudiziaria svolta sul territorio dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine non si sia fatto riferimento allo stallo perenne in cui vegeta da anni Ercolano. “ Non vogliamo togliere alcun merito – hanno precisato gli esercenti – ai tutori dell’ordine ma non comprendiamo in nome di quale logica si pensi solo alla sicurezza e non al rilancio socio economico di una comunità ormai alle corde. Di questo passo saremo costretti a trasferire altrove le nostre attività. Chiediamo al sindaco Vincenzo Strazzullo di prendere immediatamente atto di un’emergenza che rischia seriamente di compromettere il futuro di migliaia di ercolanesi”. L’atmosfera da coprifuoco che si respira nei weekend a Ercolano al dice lunga sulla quanto meno sufficienza con la quale il governo locale si relaziona alle problematiche cittadine. “ Occorre immediatamente dare segnali positivi – ha commentato il capo gruppo del Pd Luigi Fiengo- ad un bacino d’utenza sempre più sfiduciato nei confronti del Pubblico. Non si può passivamente assistere al fallimento di un’area vesuviana dalle potenzialità produttive incommensurabili. Affronteremo la delicata questione in sede consiliare al fine di stabilire responsabilità oggettive e mancanze all’interno della stessa macchina comunale ove mai dovessero trapelare. Chiediamo alla gente di Ercolano la massima collaborazione in un processo di riqualificazione che deve badare essenzialmente ai contenuti e non alla forma. Siamo certi di poter contare sull’indispensabile apporto di quanti, imprenditori, professionisti e artigiani ancora credono in Ercolano e sono determinati a non lasciare i propri luoghi d’origine”. Il malcontente tra i residenti cresce a vista d’occhio : soprattutto non si perdona il disamore per il territorio palesemente manifestato da membri del consiglio comunale e della Giunta ripetutamente intenti a fare  shopping in paesi confinanti. Nulla da eccepire sul diritto di impiegare le proprie risorse economiche dove e come si vuole  ma sconcerta l’idea che gli stessi promotori del rilancio economico indigeno spendano poi altrove i relativi onorari comunali disarmando miseramente i concittadini sempre più avviliti nei confronti di una realtà urbana che di fatto propone poco o nulla alle nuove generazioni.

Alfonso Maria Liguori 

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.