Sindaco di Scafati rinviato a giudizio per diffamazione: la replica

In merito al rinvio a giudizio del primo cittadino Pasquale Aliberti e di sei consiglieri comunali, appreso da alcuni organi di stampa, avente ad oggetto la presunta diffamazione dell’avv. Marco Cucurachi, attraverso emittenti e volantini diffusi lo scorso anno sulla questione ‘contenzioso idrico’, il Sindaco chiarisce quanto segue:

“Ho appreso del rinvio a giudizio per diffamazione solo dagli organi di stampa. In ogni caso, il processo sarà l’occasione per chiamare in giudizio tutti gli esponenti del centro-sinistra dell’epoca che, dai resoconti stenografici dei consigli comunali, risulta dichiararono cose ben più gravi sul contenzioso idrico rispetto a quelle dichiarate dal sottoscritto (ovvero: “Noi diamo gli incarichi che vanno dati, in passato davano incarichi solo per il gusto di darli, che non avevano alcuna utilità per il Comune di Scafati. Tra questi ci sono incarichi dati ad avvocati, come Marco Cucurachi, uno che si candida spesso nelle fila del centro-sinistra che insieme ad altri avvocati hanno avuto cause per circa cinque miliardi delle vecchie lire”).

Con le loro affermazioni in consiglio comunale facevano emergere l’inutilità del contenzioso e l’enorme spreco di soldi pubblici, che ha poi determinato per le casse dell’Ente un drastico impoverimento, viste le notevoli spese legali che il Comune fu costretto a versare ai pochi avvocati di fiducia scelti a quel tempo. Strano, che la magistratura non sia mai intervenuta a verifica di tutto questo. Strano anche il silenzio assordante degli amministratori di allora più volte citati dal sottoscritto riguardo a queste note vicende. Questa volta credo proprio che ci faremo delle grasse risate…

Le cifre che emergono sono inaudite: gli avvocati in questione, hanno incassato per il contenzioso idrico, circa 2 milioni di euro (di cui circa 220 mila euro solo l’avv. Cucurachi), mentre, la controparte rappresentata dagli avvocati Murino e Di Nardo, ha incassato circa 700 mila euro, per un totale di circa 4 mila cause, nelle quali, per la maggior parte, è risultato soccombente il Comune di Scafati, nonchè costretto al pagamento delle spese legali in favore della controparte. Ciò significa, che ciascuna causa è costata al Comune circa 500 euro, mentre questa amministrazione, nell’ottica di una razionalizzazione dei costi e del risparmio, ha pagato per il contenzioso idrico, innescato dal noto comitato civico per gli anni 94-99, appena 100 euro a causa (omnicomprensiva).

Nel volantino in oggetto, pertanto, non si è fatto altro che rimarcare quanto emerso dai verbali, questioni che avrò piacere di approfondire in sede di processo. Se l’esito penale, dovesse, quindi, darci ragione, sarà doveroso trasmettere tutte le informazioni necessarie riguardo al contenzioso idrico in questione, anche alla Corte dei Conti. Confidiamo, pertanto, nel serio e puntuale lavoro della magistratura”.

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