Castellammare, legalità e trasparenza: guerra di comunicati tra Bobbio e Pd

E’ guerra di comunicati tra il sindaco stabiese, Luigi Bobbio, e il Partito democratico di Castellammare. Tutto è partito dall’iniziativa di Bobbio che intende ‘controllare’ i certificati antimafia dei portatori della statuta di San Catello. Il Pd ha risposto con un comunicato che accusa il primo cittadino stabiese di voler cercare la ribalta nazionale toccando il tema dell’anticamorra. Repentina è arrivata la sua risposta: “Non accetto lezioni da un partito infiltrato dai clan”. Il Pd non ci sta e replica ancora a Bobbio con una nota al vetriolo.

Ancora una volta Bobbio dimostra di scadere in toni e linguaggio vergognosi utilizzando espressioni che non si addicono al confronto ma, soprattutto, a colui che dovrebbe essere il “primo cittadino”.

Il PD ha porte aperte e pareti trasparenti; non teme nulla e si riserva di agire giudiziariamente alle infamanti accuse provenienti dal “sindaco” per tutelare la propria immagine.

Bobbio è peraltro incoerente e confuso dal momento che, appena qualche mese fa, ha chiesto al Pd – che egli, oggi, non esita a definire colluso con la delinquenza – confronto e dialogo sui temi del Più Europa. Con ciò dimostra tutta la sua inesistente credibilità! Voleva confrontarsi con un Partito che ora definisce colluso!

Per lottare la camorra c’è bisogno di trasparenza, di coerenza, in poche parole dell’esempio. E la casa comunale di Castellammare di Stabia certamente non brilla in trasparenza.

Il PD non cadrà nel solito e scoperto “tranello” di Bobbio di trascinare chi lo critica in polemica per distogliere l’attenzione dalle questioni e dalle domande poste a lui in questi mesi; chiede, dunque per l’ennesima volta, risposte precise e chiare.

Le intimidazioni, le minacce e gli insulti sono rispedite senza paura alcuna al mittente rifiutando la strumentale provocazione.

Bobbio spieghi come fa a fondare la sua maggioranza su consiglieri comunali rinviati a giudizio per il cd. caso “gettonopoli”.

Spieghi alla città la moltiplicazione delle poltrone e delle cariche nelle società partecipate, perché queste assumono contro legge, chi sono gli stagionali alla Multiservizi, dove sono i certificati antimafia delle società che si occupano di raccolta e smaltimento rifiuti.

Spieghi alla città perché, per i vigili urbani attinge da graduatorie di comuni limitrofi guidati da amministrazioni di centrodestra, quando il comune di Castellammare ha bandito ed espletato un regolare concorso pubblico in materia.

Spieghi perché nomina come componenti dell’Organismo di valutazione persone che non possono ricoprire tale incarico e modifica il regolamento per assumere, da esterna, l’ex segretario comunale a scavalco che viene da Casapesenna.

Spieghi e motivi le inutili consulenze agli amici degli amici non stabiesi e soprattutto i 180 mila euro all’anno al suo testimone di nozze avv. De Vita.

Chiarisca i reali motivi del siluramento dell’assessore Balestrieri, un rispettabile ispettore di polizia, e risponda alle interrogazioni di maggioranza e opposizione che giacciono da mesi presso la Presidenza del consiglio.

Dica come ha potuto operare il “palaghiaccio” senza autorizzazioni dal momento che in data 3 gennaio 2012 i funzionari dell’asl Napoli 3 sud ancora attendevano riscontri ai rilievi mossi.

Dica se il palco per gli spettacoli di capodanno in villa comunale era a norma.

Dica perché si sottrae sistematicamente al confronto in Consiglio comunale sui temi che l’opposizione solleva.

Chiarisca perché ha ignorato e sbeffeggiato le denunce fatte dai revisori dei conti sulla sua gestione e perché, per oltre un anno, ha tenuto a lavorare in nero persone nel suo staff.

Spieghi i criteri dei contributi a pioggia alle associazioni.

Quanto poi alle accuse di collusione dopo il caso Tommasino, il PD chiarisce per l’ennesima volta che il partito, non appena ha conosciuto la circostanza della presenza nei suoi iscritti del presunto killer, ha prontamente commissariato il circolo su stessa richiesta degli iscritti locali perché si facesse subito chiarezza all’interno. E dopo di ciò il commissario, Paolo Persico (che ancora oggi si ringrazia per la sua opera), ha guidato il partito in una fase delicatissima, ha controllato il tesseramento che si è ridotto da 3.000 iscritti (per oltre l’80% facenti capo a persone che oggi hanno abbandonato il PD e molti dei quali sono passati sulla sponda della maggioranza del sindaco Bobbio) a 400 e poi infine è stato celebrato un congresso cittadino che ha scelto all’unanimità un nuovo segretario e nuovi organi dirigenti che insieme al gruppo composto di tre validi consiglieri onestamente compie la sua funzione di opposizione.

Ciò chiarito, si porge al “sindaco” Bobbio questa domanda: se il PD ha la colpa, ancora oggi, di fatti obiettivamente ad esso non imputabili (perché un’associazione politica non risponde di rea-ti commessi da singoli) e per i quali ha preso immediatamente la decisione più drastica come il commissariamento, può spiegare come ha potuto il PDL accogliere nella sua lista l’ing. Gaetano Cimmino che all’epoca dei fatti dell’omicidio Tommasino era segretario cittadino del PD stabiese ed aveva avuto a sostegno della lista alla sua candidatura proprio il killer di Tommasino? E come permette che lo stesso ing. Cimmino, primo degli eletti del PDL, sia anche il presidente del consiglio comunale?

Ed ancora come spiega il “sindaco” Bobbio il fatto che il suo partito, cioè il PDL, abbia candidato a capolista la signora Anna Scevola, che all’epoca era indagata per il processo “gettonopoli”?

Ed ancora come spiega Bobbio il suo rendere omaggio all’on.le Cosentino che, pur essendo innocente fino a sentenza passata in giudicato, è comunque accusato di reati gravissimi.

A differenza del manicheo Bobbio che divide le persone in buone e cattive a secondo che siano o meno suoi sodali, noi siamo dell’opinione che coloro i quali siano raggiunti da accuse così infamanti soprattutto nel campo della p.a. e per di più corredate dalla richiesta di arresto dovrebbero quanto meno dimettersi da importanti incarichi di rappresentanza politica. Cosentino, nonostante le accuse è restato sprezzantemente al suo posto di massimo rappresentante del PDL in Campania e continuato ad operare come se nulla fosse successo anziché lasciare gli incarichi ad altri nel tempo necessario alla sua difesa.

Questa è politica. Il resto sono solo offese e operazioni mediatiche che alla lunga rilevano il basso profilo e la scarsa essenza di un “sindaco” che sta affossando la città.

Non mostri, “signor sindaco”, come è abituato a fare quando va in difficoltà, il dito medio, fisicamente o con il linguaggio. Risponda alle domande.

I suoi toni e il suo linguaggio sono propri dei personaggi che ella a chiacchiere dice di voler lottare!

Il Pd stabiese

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