A Scafati lo spettacolo “La Fabbrica dei Sogni”

Venerdì 13 gennaio si è svolto uno spettacolo organizzato dall’associazione SEDNA al teatro di San Pietro di Scafati.  Lo spettacolo è stato creato e rappresentato da Carlo Marchesano e Diletta Acanfora. Fra gli ospiti della serata c’erano: la dottoressa Maddalena Palmentola (sociologa), la dottoressa Tiziana Limodio (nutrizionista), Teresa Apicella (pittrice), Giovanni Boccia (pittore) ed i cantanti Dario Acanfora e Mario Camelia.  I coordinatori dell’evento sono stati Myriam Ciarfera, Rossella Generoso e Raffaele Cafaia. Fra gli sponsor che hanno contribuito a realizzare l’evento si sono distinti: SISLEY Scafati, BLASONE, CAROTENUTO BOUTIQUE, NADIANI, LINUS , ENRICO ORO, FEFI’, EMOZIONI, CARFORA HAIRCARE, CINZIA ACCONCIATURE, SIMO NAIL’S & MAKE UP , A.S.D. LUCIROSA.

Lo spettacolo è stato un mix di musica, moda, esibizioni teatrali e interventi a sfondo socio – culturale. L’evento ha avuto come essenza primaria le esibizioni e la professionalità dei giovani. Di grande rilievo è stato l’intervento della dottoressa Maddalena Palmentola, che ha osservato: “Voglio spezzare una lancia a favore dell’arte e dell’associazionismo. Io credo nei messaggi e nei valori che riesce a trasmettere l’arte e sono fermamente convinta che soprattutto oggi ci sia bisogno di valori. Si parla di tematiche molto preoccupanti come le vicende sociali che riguardano i giovani. L’arte può contribuire ad attenuare la crudeltà di alcuni di questi problemi. In particolare c’è la necessità di valorizzare i giovani, le loro qualità e competenze. I campi in cui i giovani hanno le carte in regola per esprimersi sono tanti, come la moda, la musica, il teatro eccetera. Perciò, l’arte può essere un’efficace strumento per fare si che ciò che è nascosto possa riemergere”.

In seguito è intervenuta Tiziana Limodio che ha dichiarato: “Un compito arduo al giorno d’oggi è sensibilizzare soprattutto i giovani nell’intraprendere un’adeguata educazione alimentare. Purtroppo c’è una grande crescita di alcune patologie non tanto il sovrappeso e l’obesità ma in particolare bulimia ed anoressia. Esse sono effetto di un disagio interiore del soggetto. È evidente che le terapie sono di carattere non solo alimentare ma anche psicologico. Per queste patologie il cibo è guardato in maniera compensativa, cioè per adempiere ai disagi che i giovani subiscono quotidianamente con i loro coetanei ed i genitori. Pertanto vorrei fare un appello affinchè i genitori si aprano ai figli, cercando di comprenderli nelle difficili fasi dell’adolescenza ed affinchè i figli abbiano maggiore fiducia nei loro genitori”.

Aniello Danilo Memoli

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