“E’ un fatto bello poter valorizzare questo “evento al di là delle barriere”; è un messaggio importante che mandiamo a tutti, affinché si comprenda meglio che l’arte è un mezzo comunicativo eccezionale per far capire che bisogna essere uniti al di là delle diverse abilità – afferma l’assessore alle Politiche Sociali Ciro Castaldo – per poter riscoprire il positivo di ciascuna persona. Ben vengano, quindi, questo tipo di manifestazioni”.
Fautrice del progetto nel territorio anastasiano – iniziato ad ottobre 2011, negli spazi del Centro Liguori in via S. Giuseppe, concessi dall’amministrazione- è la dott.ssa Eufrasia Calvanese, fondatrice dell’Associazione Pandha di Sant’Anastasia, da sempre impegnata nella promozione e realizzazione di progetti volti all’integrazione di ragazzi diversamente abili nella società comune.
“La realizzazione di tale progetto – spiega Eufrasia Calvanese – è stata resa possibile grazie alla sinergia con la prof.ssa Maria Teresa Visone, che ha oltretutto favorito la fusione della nostra componente orchestrale neonata con i gruppi preesistenti di Acerra e dell’Associazione DI.VO. di Marigliano; dal benevolo accoglimento da parte dell’amministrazione comunale e del Sindaco dott. Carmine Esposito, sottoforma di patrocinio morale ed economico; dalla cospicua adesione di ragazzi, impegnati nell’apprendimento teorico e pratico dell’uso di uno strumento e nell’inserimento nel coro, vocale e delle Mani Bianche; dal supporto di volontari, quali la prof.ssa Anna Scudieri e la dott.ssa Cettina Giliberti, psicologa-psicoterapeuta. Ha inoltre contribuito generosamente, in corso d’opera, attraverso la donazione di tre strumenti musicali per i bambini, l’organizzazione del Memorial in onore di Peppe Russo”.
“Dare voce a chi non ha voce ed ascolto a chi non ne ha” è l’obiettivo condiviso ed incondizionato di questo esperimento. Celentano ha cantato “L’emozione non ha voce” –afferma Cettina Giliberti – il Coro delle Mani Bianche esprime attraverso le mani ciò che la musica suscita e il canto traduce in parole. Il tutto accompagnato da una giovanissima orchestra. E’ un modo per dare voce a tutti, un’opportunità per conoscere i diversi modi di esprimere e tradurre la musica, un’occasione per integrare le diverse abilità, finalizzata al confronto, allo scambio ed all’educazione all’empatia tra persone diverse. I ragazzi normodotati devono abituarsi a dividere il proprio spazio e la propria aria con chi non ha le loro stesse abilità; non devono temere di comunicare con loro, ma anzi motivarsi a ricercare mezzi e modi per capire ed essere compresi da chi si esprime in altro modo. Questo è un esempio esplicativo, a mio parere, di come le differenze possano costituire una risorsa piuttosto che un limite. Un aspetto che intendo sottolineare e che non trovo scontato è la presenza costante e molto attiva di molti genitori dei ragazzi, presenza che ha contribuito all’instaurarsi di un clima sereno, familiare e di condivisione tra operatori ed utenti”. Un ringraziamento speciale va a Don Ciccio D’Ascoli per la disponibilità e l’ospitalità nella Parrocchia per l’esibizione di domenica dell’orchestra e del coro.