Lo scorso 7 gennaio Vittorio Sica, candidato sindaco di Torre Annunziata per il centrosinistra e presidente dell’associazione politico-culturale “Centro Comune”, ha scritto alle Istituzioni Regionali, Provinciali all’Autorità Portuale di Napoli ed alle maggiori organizzazioni sindacali. Oggetto della missiva è avere dei chiarimenti in merito al mancato inserimento del porto di Torre Annunziata nel sistema formato dallo scalo napoletano e stabiese.
Nel 2006 si era arrivati ad un protocollo di intesa per la realizzazione di un sistema tra i porti di Napoli, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e, nel luglio dello stesso anno, al sindaco ed al direttore generale viene dato mandato di procedere alla sottoscrizione del documento.
Il 18 settembre, in seguito allo scioglimento del Consiglio Comunale, subentra un Commissario Prefettizio, Marcello Palmieri. Così mentre Castellammare di Stabia si adeguava alle direttive relative all’estensione della circoscrizione e quindi della giurisdizione dell’Autorità Portuale di Napoli al proprio Porto, per ottenere la delibera del Commissario Prefettizio dell’accettazione della proposta della Giunta Municipale, Torre Annunziata ha aspettato il 20 febbraio 2007. Il protocollo d’intesa è stato poi inviato dal Comune alla Regione ed all’Autorità Portuale di Napoli. Nel luglio 2007 si insedia l’attuale Amministrazione che riceve comunicazione del procedimento di annessione del porto di Torre Annunziata al sistema composto da Napoli e Castellammare di Stabia in corso. Da quel momento in poi non risultano esserci stati atti successivi.
Per quanto riguarda il porto di Napoli invece, il 28 luglio scorso sono state approvate le linee di indirizzo per la promozione e la programmazione di misure urgenti rivolte allo sviluppo sostenibile dello scalo cittadino, misure per cui sono stati stanziati 335 milioni di euro che avranno certamente risvolti positivi per la situazione occupazionale e per lo sviluppo economico. Ovviamente essendo stata estesa la giurisdizione del porto di Napoli anche a Castellammare di Stabia, anche quest’altra città riceverà la sua quota di fondi per lo sviluppo. Essendo bloccate le pratiche riguardanti Torre Annunziata invece, questa resterà fuori dalla possibilità.
A questo punto, Sica chiede alle Pubbliche Amministrazioni interessate quali siano i motivi che ostacolano la formalizzazione del protocollo di intesa all’epoca approvato per la città di Torre Annunziata e soprattutto, si chiede se esiste la possibilità ed il progetto di concludere il procedimento di inclusione lasciato in sospeso.
Far rientrare Torre Annunziata nella giurisdizione dell’Autorità Portuale di Napoli sarebbe di estremo aiuto per una città che vive soprattutto grazie alle sue risorse marittime.
Anna Bottone