Turris – Casertana da ‘amarcord’

Se un appassionato di calcio fosse di ritorno da un viaggio sulla luna, quasi stenterebbe a crederci: Turris-Casertana fino a qualche anno fa era derby di quelli che contano davvero, parliamo di calcio professionistico, di tradizioni ataviche. Le tribune del Liguori e del Pinto quasi potrebbero fare da salotto in un’ipotetica dimora del dio del pallone. Invece, tocca restare in mezzo ad un corridoio, senza neanche l’ombra di una finestra da cui poter scrutare l’utopico obiettivo. La vecchia serie C la si raggiunge solo attraverso la porta principale. Il problema, però, è che le porte del Paradiso calcistico per entrambe le gloriose compagini ora sembrano chiuse a doppia mandata. Sette e cinque punti dalla vetta della classifica, rispettivamente per i torresi ed i casertani, oggi sembrano incolmabili. Ma il fato ha concesso un’ultimissima occasione alle due nobili decadute, l’unico inghippo è che nel mondo onirico c’è posto solo per una delle due. Sarà dunque partita accesissima – non basterebbe la già assodata rivalità tra le tifoserie- quella di domenica. La Casertana è reduce da un secco tris imposto al sempre più ultimo Angelo Cristofaro ed è forse quella che ha più da perdere, perché in fondo pur senza mai convincere per davvero, è sempre riuscita a rimanere aggrappata al gruppo di testa, dal quale sarebbe un vero peccato staccarsi dopo un intero girone d’andata. La Turris viene, invece, da un mezzo suicidio collettivo, essendosi fatta raggiungere sull’ 1-1 dal Nardò addirittura al 6’ di recupero. Bisognerà, quindi valutare innanzitutto se gli uomini di Liquidato riusciranno a scrollarsi di dosso gli strascichi psicologici che questa beffarda rimonta subita può senza dubbio aver provocato. Senza contare la fondamentale assenza del pilastro della difesa, Mariniello. Recuperano, invece, l’esterno di difesa Lamattina e il centrocampista Sardo. Ci sono comunque tutti i presupposti perché, anche se non si gioca tra marziani, lo spettacolo sia di quelli da rimanerne affascinati, quasi come se si guardasse la luna.
MICHELE DI MATTEO

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