Savoia da infarto! Torre Annunziata spinge i bianchi in finale

“Dove si è mai visto?!” Se lo saranno chiesto un po’ tutti i presenti al Giraud.
Il Savoia e il pubblico di Torre Annunziata, mano nella mano, dopo un finale sconsigliabile ai deboli di cuore, conquistano la finale di Coppa Italia battendo il Gladiator per 2-0.

Il Giraud, tirato a lucido per una gara in notturna dopo 12 anni, è gremito in ogni ordine di posto per un colpo d’occhio da categoria superiore.  Il Savoia deve far fronte a non poche defezioni e la qualificazione sembra compromessa ancor prima del fischio d’inizio in virtù del 4-2 interra casertana. Due goal da recuperare sono tanti e il reparto avanzato privato di Montaperto (squalificato) e Romano (escluso per problemi burocratici relativi alla rescissione del contratto con la Virtus Carano) rappresenta più di un problema.

Vitter sposta Guarro nell’inedito ruolo di prima punta, rispolverando Amoruso nel ruolo di terzino destro.

L’intera partita è un monologo biancoscudato. Il Savoia costruisce azioni a ripetizione, ha in mano il pallino del gioco e annienta la corazzata Gladiator costringendola nella propria metà campo.

Tuttavia la grossa mole di gioco trova difficoltà nella concretizzazione con Montaperto e Romano accomodati tra i tifosi a mordersi le mani per le tante palle gol che avrebbero potuto fare le loro fortune. Il primo tempo si conclude con un bugiardo 0-0 dopo una traversa di un ottimo Di Capua e un rigore non assegnato per atterramento di Guarro.

La ripresa prosegue sul leitmotiv dei primi 45′ con Vitter, che decide di buttare nella mischia prima Lauro, per dare peso all’attacco, poi Corsale e infine Onda per tentare il tutto per tutto. Niente da fare, la porta continua ad essere stregata per Ottobre e Guarro.

Quando i giri di lancette si fanno pochi il sostegno dei tifosi incalza. Torre Annunziata continua a credere nell’impresa e spinge in rete il gol dell’1-0 insieme a Lauro, per la prima rete stagionale con la maglia biancoscudata. L’arbitro concede 5 minuti di recupero, durante i quali il Savoia sembra perdere il bandolo della matassa non riuscendo più a costruire granchè, fino all’ultimo istante di gara in cui con uno scatto d’orgoglio gli uomini in maglia bianca regalano a un Giraud in estasi la finale grazie alla rete di Ottobre su mischia in area.

Il Savoia è in finale e con la gara di stasera la balena ha ormai rotto gli argini dell’acquario in cui è costretta da troppi anni. Il sodalizio torrese e il proprio pubblico meritano ben altri palcoscenici e non c’è Gladiator che tenga.

Adesso non resta che correre a testa bassa verso la promozione in serie D e battere, l’1 febbraio, l’Agropoli per fregiare il glorioso vessillo, dopo i record inanellati negli ultimi due anni, della gioia di vedere capitan Ottobre alzare la Coppa Italia di fronte a questo stupendo pubblico.

Pierluigi Vitale

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