Il Gazzettino vesuviano | IGV

Agerola: 82enne rapinata in casa da 4 malviventi armati di pistola

Allarme rapine sui Lattari. Dopo il triste episodio che lo scorso novembre costò la vita al veterinario Carlo Cannavacciuolo, una nuova tragedia si è sfiorata la notte scorsa ad Agerola. Momenti di autentico terrore sono stati infatti vissuti da una 82enne e dal figlio disabile, entrambi residenti in un appartamento della frazione Pianillo. Intorno alle 2.30 della scorsa notte un commando armato composto da 4 uomini incappucciati ha fatto irruzione nell’abitazione di via San Pietro, dove l’anziana e il figlio vivono da soli. Hanno puntato le armi contro le due vittime e, sotto la minaccia delle pistole, si sono fatti consegnare soldi e oro per un bottino complessivo di circa 10mila euro. Sono stati i carabinieri a ricostruire ieri mattina le varie fasi dell’incredibile notte di terrore. I rapinatori, secondo quanto si è appreso, hanno bussato a casa della vittima che, incautamente, gli ha aperto la porta. A quel punto tutto è diventato più semplice. Incuranti delle urla del disabile, i malviventi hanno portato via un bracciale d’oro, 4 collane girocollo d’oro, una coppia di orecchini con brillanti e altri oggetti preziosi. Dopo il gesto criminoso, si sono allontanati facendo perdere ogni traccia. Sul caso indagano i carabinieri del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Gennaro Cassese e del tenente Fabio Ibba. Ad Agerola e in tutte le principali arterie del comprensorio sono stati subito intensificati i posti di blocco, ma al momento le ricerche non hanno sortito gli esiti sperati. Dei rapinatori, insomma, non c’è ancora nessuna traccia. “Abbiamo avuto paura di morire, pensavamo che ci sparassero”, è quello che A.N. (la vittima della rapina) ha dichiarato ai carabinieri al telefono subito dopo che i banditi si sono allontanati. Il racconto dell’orrore dell’anziana donna fa il paio con quello di altre decine di vittime che negli ultimi tempi sono finite nelle mani di pericolosi banditi. Una escalation criminale che, sui Lattari, pare dunque inarrestabile. Una lunga scia di violenza, cominciata ad ottobre con i furti in vari appartamenti di Gragnano e continuata con la tragica rapina di novembre che, a Santa Maria la Carità, costò la vita al povero Cannavacciuolo. In quel caso il lavoro delle forze dell’ordine portò in tempi brevissimi all’individuazione e all’arresto dei pimontesi Violanto Petrucci e Ciro Afeltra, i quali si trovano tuttora in carcere in quanto responsabili di quel brutale omicidio. L’episodio di Agerola invece, l’ennesimo nel giro di poche settimane, fa salire la tensione e, soprattutto, la paura tra i residenti. A tal proposito i carabinieri hanno diramato un vademecum per prevenire truffe e rapine che consiglia ai cittadini “di non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa, di non far aprire il portone di casa ai bambini e di avere cautela nell’acquistare merce venduta porta a porta”. Intanto resta anche l’allarme per i condomini marchiati dal cosiddetto “codice degli zingari”. Si tratta di alcuni segni, come un cerchio ad indicare una casa disabitata, un triangolo ad indicare un’anziana sola, oppure una freccia a segnalare che l’obiettivo è alquanto succulento, comparsi nelle scorse settimane sulle pulsantiere dei citofoni di diversi edifici di Castellammare, Gragnano, Pimonte e Agerola. Fatti inquietanti insomma, specie se si ascoltano le testimonianze raccolte nei comuni del comprensorio e si valuta che nelle ultime settimane ci sono stati diversi furti in appartamento.

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