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L’Associazione Regina Elena ha conferito alla Comunità ebraica di Napoli un quadro per i 150anni dell’unità d’Italia

Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia, il 20 gennaio 2012 l’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus ha conferito alla Comunità ebraica di Napoli il quadro commemorativo che ha creato per l’importante ricorrenza.
La cerimonia si è svolta nella Sinagoga partenopea, dove il Cav. Uff. Rodolfo Armenio, accompagnato da Franco e Rosaria Mario, ha consegnato il quadro al Rabbino Scialom Bahbout e a Luigi Campagnaro Presidente della Comunità Ebraica di Napoli.
Il sodalizio benefico, presente in 56 Paesi, è stato fondato oltre 26 anni fa in Francia, nel ricordo di Elena del Montenegro, Regina d’Italia, Rosa d’Oro della Cristianità (concessa da Papa Pio XI nel marzo 1937).
Il 28 novembre 2008, S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia ed una delegazione sono stati ricevuti in sinagoga e da quel momento i legami si sono rinforzati tra la comunità ed il sodalizio che si è sempre visto in prima linea per la difesa dei diritti dell’uomo.
La comunità ebraica napoletana è tra le più antiche d’Italia: i primi insediamenti risalirebbero al I secolo d. C. e si sarebbero protratti quasi senza interruzioni fino ai giorni nostri. In un documento del 1153 ci si riferisce all’istituzione di una sinagoga. Inoltre verso la metà del secolo XIII, in età sveva, la giudecca di San Marcellino aveva già superato i limiti del Monterone e si era estesa fino alla Piazza di Portanova, indicata anche come Porta Iudaica, presso l’antica chiesa di S. Maria in Cosmedin. Sorgeva così la Giudecca di Portanova e con essa anche una nuova sinagoga, la più estesa delle giudecche napoletane, che crebbe notevolmente nel XV secolo estendendosi per un’intera strada, Via Giudecca Grande, che iniziava da Piazza Portanova e proseguiva fino alla chiesa di S. Giovanni in Corte.
Espulsi dal regno di Napoli nel 1541, gli Ebrei vi tornarono per un breve periodo (1740-47), per stabilirvisi poi definitivamente nel 1831, per interessamento dei banchieri Rothschild che, nel 1841, avevano acquistato la Villa Pignatelli (ceduta nel 1867 ai Pignatelli Cortes d’Aragona). Per vari anni una sala della villa era stata adibita ad oratorio per gli Ebrei residenti e di passaggio a Napoli, per consentire loro di partecipare alle funzioni religiose.
L’attuale sede della comunità ebraica nei locali di Palazzo Sessa fu inaugurata il 19 giugno del 1864, grazie all’appoggio dei Rothschild, che parteciparono sempre attivamente alla vita della comunità fino al 1900, anno della morte del Barone Adolph Carl von Rothschild. Nel 1927 la comunità contava circa un migliaio di Ebrei, che si ridussero a poco più di 500 dopo il secondo conflitto mondiale, per attestarsi sull’attuale numero di 160 unità.
La sinagoga è stata restaurata nel 1992, grazie al contributo del Ministero dei Beni Culturali. La visita di questo saldo centro di riferimento per la comunità costituisce una significativa esperienza di approfondimento della storia, della cultura e della religione dei nostri “fratelli maggiori”.

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