Ruspe in azione ieri mattina in via San Nicola dei Miri, dove è iniziata la demolizione di una casa abusiva abitata da tre persone (padre, madre e una bambina di 4 anni), estesa su una superficie di circa 120 metri quadrati. Le operazioni sono state avviate da una ditta del Napoletano, incaricata dopo la sentenza di abbattimento, passata in giudicato, emessa dai giudici della Procura di Napoli. Poi, in tarda mattinata, i titolari dell’edificio abusivo hanno chiesto e ottenuto in extremis l’autodemolizione. Le operazioni di demolizione proseguiranno così stamane, dopo le urla e le scene di disperazione dei proprietari che hanno caratterizzato la giornata di ieri. Sul posto si sono recati i vigili e i carabinieri della locale stazione, ma non è stato registrato alcun problema dal punto di vista dell’ordine pubblico. Quello di san Nicola dei Miri intanto è il primo abbattimento eseguito nell’area stabiese dopo la pausa natalizia imposta dai magistrati. Si tratta tuttavia del primo intervento di una lunga serie previsto sul territorio. Sono circa 250 infatti le costruzioni destinate ad andar giù nei comuni del comprensorio stabiese, sorrentino e vesuviano. Ai primi posti della lista nera compaiono 6 edifici di Sant’Antonio Abate, dove le attività di demolizione interesseranno via Marna, via Cottimo Inferiore, via Croce Gragnano e via Nocerelle. Si tratta di tre prime abitazioni, due capannoni e la sopraelevazione di un appartamento, tutti realizzati senza alcuna autorizzazione. I titolari degli edifici finiti nel mirino della magistratura sono stati già raggiunti dalle ordinanze di sgombero. Intanto tornano sul piede di guerra i comitati e le associazioni antiruspe. Dopo la manifestazione svoltasi lunedì scorso a Napoli, sotto palazzo Santa Lucia, gli attivisti puntano a organizzare nuove iniziative di protesta che potrebbero svolgersi anche a Roma, al Quirinale, per mettere a conoscenza del problema il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “In Campania si sta procedendo a delle demolizioni senza criterio – afferma Michelangelo Scannapieco, presidente di Diritto alla Casa penisola sorrentina – e senza dare una priorità agli abusi speculativi. Vengono infatti demolite soprattutto abitazioni di necessità, costringendo famiglie composte anche da bambini piccoli a vivere nelle macchine o nelle roulotte. Ci rendiamo conto del difficile momento che sta attraversando il Paese – continua – e che sono tanti i problemi che attendono una risposta, ma quello del diritto alla casa è uno dei più urgenti. Chiediamo pertanto che ci venga data una dignitosa alternativa, che ci consenta di poter avere una casa e di riacquistare la fiducia nelle istituzioni”.