Giulietta chiama Romeo.
E che gli fa??!! Sotto la perfetta esibizione dell’orchestra sinfonica “La Verdi” del capoluogo lombardo, in un’ora atipica – le 11 del mattino! – la sua esibizione ha suscitato consensi unanimi nel pubblico, testimoniato da tre ‘chiamate’ di applausi che, in parole povere vuol significare ‘alto gradimento’!!! Un successone insomma, tributato a lui personalmente e all’intero cast di artisti!
Appena il tempo di rientrare a casa che un altro impegno è già alle porte. Si tratta di un concerto di Canzoni ed Arie che si terrà a Volterra, in Toscana, il prossimo 4 febbraio. Suo compagno di viaggio il baritono Enrico Marrucci. Ad ‘accompagnarli’ il pianista – partenopeo anch’esso – Gianni Gambardella.
Ma il pezzo forte di questo inizio 2012 è previsto per il 16 marzo, quando il tenore di casa nostra sarà di scena ad Hartford, città statunitense del Connecticut. Raffele Sepe versione americana, si cimenterà nel ruolo di tenore solista nell’Oratorio ‘Requiem’ di Giuseppe Verdi, opera particolarmente complessa e sofisticata in quanto pretende dal protagonista impersonificazioni ‘angeliche’ ed ‘eroiche’ allo stesso tempo. A spiegarcelo l’artista stesso. “Si tratta senza ombra di dubbio dell’interpretazione più complessa della mia carriera di tenore – esordisce facendo trapelare – da quella voce profonda che accompagna il suo sguardo già sbrigliato nel favoloso contesto – un filo di orgoglio per il risultato raggiunto ad appena trent’anni di età! “E’ una prerogativa di Verdi quella di conferire ai suoi personaggi una natura controversa. E questo richiede nell’interprete una molteplicità di situazioni vocali. Se non si è preparati nel modo giusto, se non si è predisposti alla straordinarietà dei ritmi musicali particolarmente complessi, si corre il rischio di incappare in prestazioni insufficienti. Poi subentra l’aspetto interiore che l’opera trasferisce al lirico per il tipo di musica, che, per certi aspetti tenta ad elevare l’interprete e trasferirlo in una dimensione celestiale e, con l’aumento di intensità, sembrerebbe innalzarlo al cospetto di Dio! E per un ‘cattolico/credente’ quale sono io, già nelle prove di preparazione che sto effettuando da un paio di mesi, è il massimo del pathos, un’autentica catarsi che mi auguro di poter condividere con l’esperto pubblico americano che, notoriamente, non perdona indugi o scialbe prestazioni liriche”.
Trattasi, insomma della realizzazione del sogno di un ‘tenore’, il raggiungimento di un traguardo di maturità, non solo artistica, destinata a suggellare l’innegabile valore di un lirico giovane che sta bruciando le tappe a passi da gigante. Ne sono consapevoli in America. Sono così convinti di aver scelto il personaggio giusto anche per probabili repliche!
Appena il tempo di rimettere piede in Italia che poi, Raffaele Sepe, il 31 marzo, sarà impegnato al teatro “San Severo” di Foggia per la messa in scena della “Traviata” di Verdi, dove impersonerà il personaggio principale di Alfredo, nel quale si è già cimentato a Filadelfia e a Pergine, in provincia di Trento. L’opera tratta dal romanzo autobiografico ‘La signora delle Camelie’ di Alessandro Dumas, conferisce, ancora ai nostri giorni, un fascino di modernità richiamante il contrasto genitore/figlio e, ancor più nel caso nostro, la seduzione che produce il gusto del proibito, rappresentato nell’opera dalla prostituta Violetta, la cui incantevole e leggiadra bellezza, fa cadere ai suoi piedi ogni essere umano di sesso maschile che le capiti a tiro. A ciò non sfuggirà il nostro Alfredo/Sepe! … E saranno mirabilie!
Intanto il filo di contatti che lega il nostro tenore alla terra di Israele tenta a rafforzarsi con la richiesta da parte degli organizzatori in loco di innesto in rappresentazioni da tenersi nei principali teatri di Tel Aviv, Haifa (dove ha recentemente rappresentato la ‘Carmen’) e perfino Gerusalemme. Già c’è tanto di concreto ed a breve saranno perfezionati gli ulteriori dettagli degli impegni. Sul piatto fremono opere che gli consentiranno di impersonare personaggi quali Romeo, dell’omonima opera; Ruggero de ‘La Rondine’ di Giacomo Puccini; il Don Josè de la ‘Carmen’ di Bizet; Rodolfo ne ‘La Boheme’, ancora di Puccini.
E, come se non bastasse, nel corso dell’anno è previsto il suo debutto nel ‘Macbeth’. Nel dramma di William Shakespeare sarà l’interprete di Macduff, a proseguimento di un vorticoso impegno artistico che non conosce rallentamenti di sorta. E infatti, alla domanda che gli pongo spesso, anche un po’ provocatoriamente, in quanto già so …: “Che staje facenn’, Rafilù”???… la risposta, monotona e scontata è sempre: “Sto Sturiann’”!!! Si, ed è vero! Non importa quale opera o quale tecnica vocale o interpretativa. Sta studiando!!! Sta Studiando da ‘Grande’!