Dopo il corteo tra le strade di Castellammare, questa mattina i dipendenti di Terme di Stabia hanno deciso di continuare la loro protesta occupando gli uffici della direzione aziendale. Ormai stufi delle promesse della dirigenza e del silenzio della politica locale hanno indetto lo stato di assemblea e di occupazione permanente. Le motivazioni del loro malcontento sono quelle che ripetono, invano, da mesi: l’assenza di un piano di rilancio aziendale che era stato promesso dal direttore generale Trevisan entro 50 giorni dal suo insediamento avvenuto nello scorso mese di agosto; mancanza di un piano di rientro degli stipendi arretrati che sono arrivati a sette. I 112 termali all’inizio dello scorso mese di dicembre avevano accettato la cassa integrazione per venti giorni a patto che venisse presentato loro il piano di rilancio e il pagamento di una parte degli stipendi arretrati. Ad oggi i lavoratori e i sindacati, questa volta tutti uniti nella protesta, non hanno riscontrato nulla di tutto ciò. Quindi hanno rifiutato il rinnovo della cassa integrazione ed hanno occupato le Terme di Stabia. Un’altra parte di dipendenti questa mattina è salita anche sui tetti dell’azienda minacciando un atto estremo. Ma nessuno, oltre ai vigili del fuoco e il consigliere comunale Antonio Sicignano (Fli), li ha ricevuti. Andranno via solo quando saranno convocati dal Prefetto di Napoli.