Grazie a una delibera ad hoc firmata degli assessori ai Beni comuni e alle Politiche sociali, Alberto Lucarelli e Sergio D’Angelo, i quarantamila immigrati sul territorio napoletano avranno una loro rappresentanza in Comune.
La Convenzione di Strasburgo tra l’altro, impegna le Istituzioni nazionali e locali a garantire la possibilità per gli stranieri di avere loro rappresentanti o organi consultivi. Prenderà il nome di “consigliere aggiunto”: in aula avrà diritto di parola, ma non di voto. Non sarà decisivo per l’approvazione di norme e regolamenti, ma avrà il compito di portare in Consiglio le istanze degli extracomunitari presenti in città.
“Si conferma il cammino di questa amministrazione per la costruzione di un modello di partecipazione democratica e inclusiva esteso a tutti i membri della comunità”, ha dichiarato soddisfatto Alberto Lucarelli, mentre nelle stesse ore la Giunta approvava un’altra delibera che estende il diritto al voto per i referendum consultivi locali ai sedicenni, siano essi italiani, comunitari o extracomunitari.
Muhammad Saadi, responsabile immigrazione della Cisl Campania e presidente regionale dell’Associazione nazionale Oltre le frontiere (Anolf), avanza però alcuni timori: “Le due delibere vanno nella giusta direzione, ma rischiano di restare orfane se non saranno accompagnate da politiche programmatiche e da interventi mirati che possano tracciare un percorso di integrazione solido per gli immigrati a Napoli. Speriamo allora che questo sia il primo passo verso una nuova fase in cui non ci si limiti più ad agire sulle emergenze come è successo finora”.
Entro tre mesi dall’approvazione della delibera in Consiglio gli stranieri residenti, saranno chiamati a votare il loro candidato con modalità del tutto simili alle normali elezioni amministrative. “Un nome condiviso ancora non c’è”, ammette Jamal Qaddorah, responsabile immigrati nella Cgil – “dovremo scegliere tra persone che vivono qui da tempo, in grado di confrontarsi con le Istituzioni, e soprattutto che siano capaci di farsi davvero portavoce di tutti gli extracomunitari, a prescindere dalla loro nazionalità, etnia, religione”. Nessun dubbio, tuttavia, sui primi problemi da portare all’ordine del giorno in Consiglio. “Chiunque sarà eletto – dichiara Qaddorah alla stampa – dovrà per prima cosa denunciare le condizioni disperate e inumane in cui versano i rifugiati accolti a Napoli. Se ne dovrebbe occupare per primo l’assessorato regionale alla Protezione Civile, ma in questi mesi l’ha fatto poco e male, come del resto l’intera Giunta regionale”.
Mario De Angelis