Per conoscere, per riflettere, per non dimenticare. Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, istituita nel 2000 dal Parlamento Italiano in ricordo delle vittime dell’Olocausto. In questa data le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi), apparve l’inferno. E il mondo vide per la prima volta, da vicino, quel che era successo, conobbe lo sterminio in tutta la sua realtà. In quest’occasione, sono programmate cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, per conoscere quanto è accaduto al popolo ebraico, ai deportati militari e ai politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere. Sul manifesto, affisso dall’Amministrazione Comunale della Città di Vico Equense, per rendere la memoria di questo giorno un elemento vivo, c’è scritto: “Per conoscere, per riflettere, per non dimenticare…Conoscere, – ha detto il Sindaco, Gennaro Cinque – perché il nostro dovere è trasferire, innanzitutto ai giovani, la storia drammatica della Shoah. Riflettere, – aggiunge – sull’odio e il pregiudizio, le cause che l’hanno determinata. Per questa ragione chi è chiamato, nella politica come nella società, ad assolvere una responsabilità, deve sentire su di sé il peso dell’impegno morale a testimoniare e divulgare la storia per proteggere le nuove generazioni dall’indifferenza e insegnare loro a non nutrire mai questi sentimenti.Con Shoah si intende la sistematica distruzione della popolazione ebraica perpetrata tra la fine degli anni ’30 ed il 1945. Il periodo cui ci si riferisce generalmente è quello che va dal 30 gennaio 1933, fino alla fine della guerra in Europa, l’8 maggio 1945 “Non dimenticare, mai. E, infatti, indispensabile per impedire che fatti analoghi accadano ancora”, ha concluso il Primo cittadino.