«Sul tema della lotta alla camorra è, oggi, necessario che il consiglio regionale della Campania approvi un espresso capitolo di bilancio, al fine di sostenere le associazioni antiracket che operano sul territorio campano. Si tratta di associazioni che molto spesso operano in totale assenza di fondi ed a proprie spese; pur tuttavia, sono solite offrire molto aiuto ai commercianti, artigiani ed imprenditori dei servizi, vessati dagli strozzini e dalla criminalità organizzata» è quanto propone Antonio Sicignano, responsabile del dipartimento “legalità, sicurezza e lotta alla camorra” istituito presso il coordinamento regionale di FLI
«E’ necessario incentivare, anche economicamente, quel modello già sperimentato in alcune città del napoletano, come Portici ed Ercolano, dove alcuni cittadini coraggiosi si sono organizzati autonomamente, anche con l’aiuto degli enti locali, fondando una associazione e predisponendo un numero verde antiracket, dedicato alle vittime degli strozzini. Ebbene, è noto a tutti come il modello stia già riscuotendo enormi successi, atteso che è stata battezzata la nascita di un vero e proprio “collettore” tra le forze dell’ordine e le vittime del racket, al fine di convincere questi a denunciare e, al contempo, coadiuvare le forze dell’ordine e la magistratura nel loro già prezioso lavoro»
«Ragion per cui, è ora che intervengo la Regione, con una iniziativa finalizzata a sostenere le associazioni antiracket. Per questo motivo ho scritto al presidente del consiglio regionale, on. Paolo Romano, e nella giornata odierna parteciperò al gazebo della legalità, organizzato dall’associazione antiracket & antiusura Portici nella città di Castellammare di Stabia»