Cava Sari: situazione esplosiva

Tornano le proteste a Terzigno e Boscoreale: le scorse notti, la rotonda di via Panoramica è stata bloccata da un centinaio di manifestanti che sollecitano la chiusura della discarica cava Sari, l’avvio delle bonifiche e si oppongono al piano regionale dei rifiuti. Un gruppo di manifestanti due notti fa ha circondato un autocompattatore che trasporta rifiuti e ha forato i pneumatici del mezzo, mentre l’autista è riuscito a scappare. Per evitare il ripetersi di episodi del genere, la polizia ieri notte ha inviato i blindati a presidiare la rotonda. “Il piano della Regione Campania – dichiara il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – incentrato solo su discariche ed inceneritori realizzati prevalentemente in provincia di Napoli è sbagliato ed anche la Ue se ne sta rendendo conto.
Nessun progetto serio sulla raccolta differenziata e tantomeno sui siti di compostaggio è stato presentato. Un disastro annunciato che creerà solo ulteriori disagi, emergenze e tensioni. Intanto la discarica di Terzigno continua a produrre disagi e nessuno sa quando e se verrà mai chiusa. Le popolazioni locali sono esasperate dalla puzza immonda che proviene dallo sversatoio che corre il rischio di far esplodere nuove e durisssime proteste in breve tempo come quella dell’ altra sera quando i comitati hanno bloccato lo sversamento dei camion nella Cava Sari”.
“Domenica prossima – annunciano i consiglieri comunali di Quarto dei Verdi Giovanni Amirante e Peppe Martusciello – ci sarà la prima protesta formale contro la realizzazione della discarica del “castagnaro” situata tra Pozzuoli e Quarto nei Campi Flegrei. Abbiamo presentato un ordine del giorno al comune da votare urgentemente per impedirne l’ apertura. Se tenteranno per l’ ennesima volta di violentare i nostri territori daremo battaglia politica. La regione campanai h previsto che tra Quarto, Giugliano e Pozzuoli ci siano una discarica ed un inceneritore che già molti stanno ribattezzando il “triangolo della monnezza”.
“E’ bene che la popolazione si prepari a un nuovo periodo di emergenza che potrebbe verificarsi di qui a breve: mi auspico una nuova stagione di impegno civico, ma nell’immediato potremmo essere costretti a bloccare di nuovo i camion per far valere le nostre ragioni. Mi chiedo quando protesteremo con la stessa veemenza per chiedere le dimissioni dei sindaci responsabili di questo scempio e ci faremo portavoci di un unico grande progetto che ci veda direttamente e comunemente coinvolti come cittadini. L’errore più grave è limitare tutto alle proteste: la frammentazione e la deriva politica dell’impegno sociale ci hanno arrecato un danno enorme. Senza un cambio di mentalità non andremo mai da nessuna parte e subiremo sempre i soprusi dello Stato”.

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