Ercolano, figli di politici iscritti alle scuole di Portici e Torre del Greco: è polemica

E’ polemica negli ambienti politici a Ercolano per un insolito fenomeno che getta ulteriori ombre sulla classe politica locale. Sembra infatti che alcuni autorevoli membri della maggioranza consiliare abbiano di fatto “snobbato” la città per la formazione scolastica dei propri figli iscrivendoli in istituti situati nella vicina Portici o a Torre del Greco. E c’è di peggio : questa infelice operazione riguarderebbe studenti in età dell’obbligo, ovvero appartenenti a Circoli Didattici e Scuole Medie . Di qui la legittima osservazione mossa dai residenti sulle modalità irregolari con le quali si sia consentito a ragazzi risultanti residenti a Ercolano di iscriversi a scuole pubbliche , medie ed elementari, di altri paesi violando così palesemente le normative vigenti in materia di territorialità istituzionale. Dagli ambienti di Palazzo si glissa su una vicenda che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla comunità degli scavi : se gli stessi amministratori comunali non credono nell’efficienza delle strutture formative pubbliche ercolanesi come pretendere che la gente comune si riavvicini alla Casa di Città fidando nella sensibilità sociale di chi invece per primo è scettico nei confronti della propria realtà d’origine. Per troppi anni Ercolano è apparsa più come un pozzo dal quale attingere benefici economici da parte di autorevoli amministratori locali che come perla del Mediterraneo dai natali celeberrimi , ovvero quale fonte potenziale di economia e occupazione per l’intera Regione Campana.  “ Non bisogna commettere il grave errore – ha commentato l’esponente del PDL  Aniello De Rosa- di sottovalutare il territorio e le istituzioni prima di tutte quelle scolastiche comprese nello stesso. Ercolano è oggi chiamata ad una grande prova di orgoglio civile nei confronti di quanti da sempre remano alla distruzione di un’identità etnica a cui il mondo intero, per tradizioni archeologico culturali, deve tornare a guardare  con rispetto.  I nostri ragazzi devono sentirsi fieri di essere ercolanesi, di appartenere ad un hinterland vesuviano troppo spesso alla ribalta della nera per questioni legate al malaffare. Sono certo che il governo locale analizzerà con grande maturità politica una questione che non deve e non può restare irrisolta : non  tradiremo le aspettative di chi ha avuto il coraggio di credere e investire a Ercolano”. Chiaro il messaggio di De Rosa a cui ci si augura in paese possa far presto eco l’azione dei politici indigeni chiamati oggi a mostrare concretamente il proprio amore per un’area vesuviana che non merita di essere tradita e ridimensionata dagli stessi più “illustri rappresentanti”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.