Cumuli d’immondizia a Ercolano all’esterno della storico ingresso degli scavi. Domenica mattina ai visitatori che affollavano l’aria si è presentato uno scenario indegno di una comunità che sulla carta rappresenta una della mete più gettonate del turismo campano. Si parla tanto di riqualificazione logistica del centro storico, di new stile delle zone più rappresentative del paese ma poi certi penosi scenari la dicono lunga su quanto di concreto l’amministrazione comunale abbia messo in essere per rilanciare l’immagine comunitaria agli occhi del mondo. La portata degli scavi presenti in Ercolano è tale da proiettare il perimetro vesuviano in un’ottica mondiale : inadeguato da sempre tuttavia il sistema ricettivo e il monitoraggio di un contesto urbano in cui duemila anni di storia e cultura cozzano con l’inadeguata scolarizzazione e con il pressappochismo di quanti negli anni , amministratori e politici, poco o nulla hanno fatto perché Ercolano fosse amata dagli stessi “ercolanesi”. La questione più spinosa è proprio questa : come più volte evidenziato dal capo gruppo del Pd Luigi Fiengo e da numerosi consiglieri della maggioranza i giovani non credono più in un paese che da sempre ha disilluso le legittime speranze di quanti avrebbero voluto rimanere e operare negli amati luoghi natii. Anche l’esponente del PDL Aniello De Rosa aveva parlato di “problematiche scontate a monte di un processo evolutivo inadeguato sotto il profilo socio – culturale della cittadinanza” e la scenografia miserabile dei rifiuti abbandonati all’ingresso del plesso archeologico sembra dare ulteriormente ragione al professionista indigeno. Insomma la gente comune è sempre più disorientata : da un lato si assiste nella centralissima Piazza Trieste a cortei politici formati dal sindaco Vincenzo Strazzullo, da consiglieri del Pd intenti a salutare e discutere con l’ex decennale primo cittadino di Ercolano non che attuale Onorevole Luisa Bossa e dall’altro nel corso della settimana il governo locale si arrocca nel Casa di Città quasi ad evitare il contatto con il pubblico. Il “pettegolezzo” : questa l’arma usata da alcuni politici del posto per screditare rivali e seminare zizzania all’interno dei vari schieramenti partitici. “ Siamo stanchi di assistere a queste inutili passerelle – hanno commentato i cittadini- che non giovano alla credibilità di un paese che non confida più nei propri amministratori. Troppe le disillusioni, le promesse vane e i flop produttivi per intravedere un domani migliore per i nostri figli. Speriamo che il buon senso una volte per tutte prevalga sull’interesse personale e sulle questioni di Palazzo che nel tempo sono già costate alla città un prezzo altissimo”.
Alfonso Maria Liguori