Cari Amici,
vi sottopongo, con preghiera di adesione, l’appello sotto riportato per chiedere alla RAI di non chiudere alcune sedi internazionali, tra le quali quella di Nairobi.
In un momento in cui l’Africa è sempre più dimenticata, chiudere quella sede rappresenterebbe una scelta di cui vergognarsi, un autentico sigillo dell’indifferenza dell’Italia nei confronti di tutte le problematiche di questo continente, dove vivono e operano anche tanti cittadini e volontari italiani.
D’altronde, per esperienza diretta, ho potuto constatare come sia organizzata e il modo di operare della sede di Nairobi da dove vengono seguite le vicende di tutto il continente escludendo solo i paesi che affacciano nel Mediterraneo. Il tutto si svolge in un appartamento di tre stanze, dove vi lavorano, oltre al giornalista italiano Enzo Nucci, un cameraman ed una segretaria. I mezzi a disposizione sono decisamente limitati, e se non fosse per la passione che ci mettono, perché innamorati del proprio lavoro, sarebbe davvero impossibile realizzare quanto stanno facendo. Nairobi rappresenta forse l’unica possibilità per l’Africa per far giungere in Italia la voce e il grido di dolore di un intero continente. Perciò, leggi con attenzione l’appello sotto riportato, e seguendo il link, scegli di aderire all’appello e di inoltrare la richiesta anche ai tuoi contatti. Non saranno le sedi di Nairobi, Beirut, Istanbul, Nuova Delhi, Buenos Aires e Mosca a risolvere i problemi di bilancio della RAI, ma, sicuramente, limiterebbero oltre decenza la libertà di informazione e la qualità della stessa.
Al Presidente della RAI
Ai membri del CDA della RAI
Al Direttore della RAI
Non possiamo accettare che la Rai decida di ridurre drasticamente gli uffici di corrispondenza e addirittura di chiudere le sedi di Nairobi, Beirut, Istanbul, Nuova Delhi, Buenos Aires e Mosca e il canale Rai Med. Questo progetto è profondamente contrario agli interessi dell’Italia e degli italiani che devono essere messi nelle condizioni di affrontare da protagonisti le grandi sfide del nostro tempo. Al contrario serve una maggiore apertura internazionale della Rai che ci deve aiutare a capire in tempo reale quello che accade nel mondo costruendo ponti fra le culture e le civiltà e diffondendo la cultura della pace, del dialogo, della cooperazione e dell’integrazione. Le sedi di corrispondenza della Rai non sono uno spreco ma un investimento strategico per il nostro paese. Non vanno chiuse ma sostenute da nuovi spazi nei palinsesti quotidiani capaci di portare in primo piano la vita delle persone e dei popoli. Con questo spirito torniamo a chiedere una struttura editoriale per i diritti umani, il rilancio di Rai Med e il rafforzamento di RaiNews24 che deve essere finalmente messa nelle condizioni tecniche di fornire il servizio “all-news” al quale è stata preposta. Per illustrare le ragioni e le proposte del nostro appello chiediamo infine un incontro urgente con il Direttore Generale della Rai.
Aderire all’appello on line sul sito
http://www.perlapace.it/index.