Vico Equense: festa dei Santi Protettori Ciro e Giovanni

Domani, 31 gennaio, com’è ormai consuetudine secolare, si celebra la festa dei Santi protettori Ciro e Giovanni, le cuistatue sono trasportate dai pescatori locali, a piedi nudi, per le vie principalidella Città. La processione parte dalla Chiesa intitolata ai Patroni,riedificata nel 1715, e percorre un lungo itinerario: l’asse di via Nicotera fino ad arrivare a Santa Maria del Toro, da qui percorso inverso fino a giungere in viaRoma per poi arrivare in piazza Umberto I e ritornare in Chiesa. Il culto dei duemartiri è molto sentito nella città equana, dove in occasione deifesteggiamenti si distribuisce l’olio di San Ciro con cui ungere gli ammalati,a ricordo ed in fede delle attività taumaturgiche del Santo che già in vita era celebratoper la sua azione umanitaria, legata alla professione medica, in favore dei piùumili e derelitti. Il culto dei Santi Ciro e Giovanni è antichissimo e a VicoEquense i due martiri sono sempre celebrati insieme, anche se, forse in virtùdelle doti di guaritore attribuite a San Ciro, quest’ultimo è più popolare diSan Giovanni. <<Sino al 1400 – come si legge in uno studio del Professor Salvatore Ferraro – non abbiamo notiziesulla diffusione del nome di San Ciro o sul culto del Santo a Vico Equense,segno che non si era ancora imposto fortemente e radicalmente nel tessutocittadino. Nel 1486 il notaio vicano Regnabile Palescandolo indicava unapiccola cappella, patronato di alcune famiglie vicane, dedicata ai SS. Ciro eGiovanni e situata al di fuori delle mura cittadine; il Vescovo TolomeoPentangelo agli inizi del 1500 li definiva “patroni e protettori della Città diVico Equense”. Fino al 1600 – continua la ricerca del Prof. Ferraro – non siconservavano a Vico Equense reliquie dei due Santi, le quali, certamente pervolere del Padre Gesuita San Francesco da Geronimo, furono donate alla nostracittà il 5 maggio 1686 al tempo del Vescovo Giovan Battista Repucci.>>

Le reliquie autentiche dei due Santi sono ora collocate parte in un cassettinocon vetro sotto la statua d’argento di San Ciro, una pregevole opera di autoreignoto del XVII secolo, parte in un reliquario d’argento: entrambe sonomostrate alla venerazione dei fedeli il 31 gennaio di ogni anno e portate inprocessione per le principali vie della Città, che da oltre quattro secoli levenera.

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